Contrordine sugli ombrelloni di San Benedetto: nella stagione 2023 tutto torna come prima del blitz estivo

Contrordine sugli ombrelloni di San Benedetto: nella stagione 2023 tutto torna come prima del blitz estivo. Un momento della riunione
Contrordine sugli ombrelloni di San Benedetto: nella stagione 2023 tutto torna come prima del blitz estivo. Un momento della riunione
di Alessandra Clementi
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Martedì 31 Gennaio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:42

SAN BENEDETTO - Gli ombrelloni in spiaggia torneranno come erano all’inizio della scorsa stagione senza dover effettuare alcun intervento strutturale per le concessioni che non hanno effettuato riqualificazioni negli ultimi 13 anni. La novità emersa nell’incontro svoltosi ieri all’Auditorium comunale tra i concessionari di spiaggia, la Confesercenti, Confcommercio e Itb, presenti anche i concessionari di Rimini.

Il nodo

Il segretario regionale della Confesercenti Sandro Assenti ha spiegato come dagli ultimi incontri avuti con Asur e Comune sia emerso come l’adeguamento tra numero di ombrelloni e numeri di bagni, precisamente 2 bagni fino a 100 punti ombra e 4 bagni oltre 100 ombrelloni, venga richiesto solo agli stabilimenti che sono stati riqualificati dopo il 2010 o quelli che oggi vorranno aumentare il numero di punti ombra.

Gli chalet che hanno effettuato ristrutturazione dopo il 2010 sarebbero davvero pochi, mentre chi negli ultimi 13 anni non ha effettuato lavori dovrà solo pagare un canone.

«Oggi siamo tanti in questa riunione e questo è importante - ha affermato Assenti - Finora nessuno aveva controllato l’equazione ombrelloni – bagni. La prossima estate ci saranno controlli e occorre il rispetto dell’articolo 8 che regola il rapporto tra ombrelloni e bagni ma solo per coloro che hanno ristrutturato dopo il 2010, e anche in quel caso saranno sufficienti 4 bagni massimo anche per chi ha oltre 200 ombrelloni. Ma se uno detiene una concessione antecedente al 2010 senza aver fatto adeguamenti e ristrutturazioni, non deve effettuare lavori. Resta il nodo sui ristoranti, ovvero va chiarito se i 4 bagni richiesti siano 2 per la spiaggia e 2 per il ristorante visto che ormai l’80% degli chalet ha una cucina». Non è mancato, infatti, del caos sull’interpretazione della normativa, da parte degli stessi esponenti delle associazioni di categoria. A margine della riunione è stata affrontata anche la questione delle passerelle per disabili, al riguardo Assenti ha ricordato come in generale vengano richieste passerelle fino a 90 centimetri mentre nell’attuale Piano se ne chiede fino a 1,20metri, ma per ovviare a tale direttiva basterebbe realizzare una piazzola per disabili due metri per due. 

Lo scoglio

«Abbiamo superato lo scoglio maggiore rappresentato dagli ombrelloni – ha commentato Giuseppe Ricci dell’Itb – l’attuale Piano di spiaggia va stralciato e va rifatto. Tanto che quando lo approvarono i vigili mi allontanarono dall’aula consiliare. Nei giorni scorsi a Roma abbiamo incontrato il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto per la questione Bolkestein, a cui abbiamo chiesto di sdemanializzare la spiaggia e stabilire un costo delle aree anche se l’unica soluzione a oggi secondo Fitto sarebbe la proroga con uno slittamento di un anno». I concessionari di Rimini hanno raccontato la loro esperienza dove il Comune sta chiedendo comparti balneari per affrontare le evidenze pubbliche che verranno realizzate a partire dal prossimo anno dove vinceranno chi disporrà di maggiori risorse economiche.

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