SAN BENEDETTO Un calcio al degrado e alle polemiche. «L’ex stadio Ballarin comincia a fiorire - dice il sindaco Pasqualino Piunti -: entro giugno sarà pronto il manto erboso». Magari si potrebbe scegliere proprio il 7 giugno, la fatidica data del rogo per restituire la porta nord della città ai turisti in maniera dignitosa e non più come è stato fino a oggi con un’immagine di degrado.
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I muri
«Sul prato, ovviamente non si potrà giocare a pallone - spiega il primo cittadino - ma almeno il nuovo manto erboso darà un segnale di pulizia e decoro. Poi saranno attivate 12 telecamere per controllare tutto il terreno ma non sarà dunque né un campo sportivo un parco pubblico aperto H 24: ci saranno tre ingressi che provvederemo a chiudere e aprire al bisogno, sul modello di quanto avviene sul pontino lungo». Tutti saranno posizionati sul lato ovest che poi è anche quello del muro che la soprintendenza ha blindato. «Oltre all’illuminazione - spiega ancora Piunti - ci preoccuperemo di abbellire e dare un minore impatto a questa barriera. Per questo motivo abbiamo contattato i writers di san Benedetto che si sono occupati sempre del pontino lungo affinché pensino a qualcosa di interessante anche per il muro del Ballarin».
L’affondo
«Noi - chiude il primo cittadino - riconsegniamo un open space alla città dove c’era solo degrado e non è escluso che vi si possano realizzare anche grandi eventi. Qualcun altro visto che non può dare più il cattivo esempio vuole dare buoni consigli. Ma abbiamo le idee chiare e molto rispetto per la storia dello stadio e le scelte della gente: gli altri fanno accademia noi, compatibilmente anche con i problemi del Covid che hanno allungato i lavori, cerchiamo fondi per renderlo sempre più bello».