San Benedetto, per la bancarotta
Spina patteggia. Faraotti assolto

Sergio Spina
Sergio Spina
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 13:11
SAN BENEDETTO - Ha patteggiato una pena a cinque anni l’imprenditore Sergio Spina. Per lui, ieri mattina, si è dunque concluso il procedimento per bancarotta che lo vedeva tra gli indagati insieme al patron della Fainplast Battista Faraotti e al genero dell’imprenditore azionista dell’Ascoli Picchio, Stefano Panichi per la compravendita di un immobile a Roma intorno alla quale, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto un passaggio di denaro, circa 600mila euro, che sarebbero stati utilizzati per liquidare i crediti di un’azienda, quella di Panichi, che doveva riscuotere tale  cifra dall’azienda del costruttore cuprense. Una via preferenziale, stando alle carte dell’inchiesta, alla vigilia del fallimento della società di Spina ma che il giudice ha ritenuto insussistente. Oltre al patteggiamento del costruttore, ieri mattina, è anche arrivata l’assoluzione di Panichi e di Faraotti. L’immobile in questione era di proprietà della Turistica Immobiliare, vale a dire una società riconducibile allo stesso Spina. Ma in tribunale sia Faraotti che Panichi sono riusciti a dimostrare l’assoluta regolarità dell’operazione immobiliare. L’assoluzione, dunque, cancella una macchia  sulla ottima reputazione dell’imprenditore ascolano che chiude così una dolorosa pagina giudiziaria.
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