San Benedetto, la Sovrintendenza
blocca il restyling dello stadio Ballarin

San Benedetto, la Sovrintendenza blocca il restyling dello stadio Ballarin
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Domenica 27 Dicembre 2015, 10:43
SAN BENEDETTO - Lo stadio Ballarin di San Benedetto è destinato a rimanere un rudere ancora per molto.
La Sovrintendenza regionale ha sollevato cartellino rosso sull'abbattimento e quindi alla riqualificazione dell'ex stadio. Una lettera giunta alla vigilia di Natale in Comune ha mandato all'aria ogni ipotesi di abbattere e sistemare quello che oggi altro non è che un rudere. L'amministrazione aveva stanziato 300mila euro nel bilancio di previsione per l'abbattimento, per poi passare alla fase di restyling, ma la Sovrintendenza ha inviato una lettera, a firma del sovrintendente Anna Imponente e dell'architetto Alberto Mazzoni, nella quale si legge: "Si apprende che l'amministrazione annuncia la prossima demolizione del Ballarin realizzato nel 1926. Tutta l'area è sottoposta alle disposizione del decreto 42 del 2004, in quanto dalla sua realizzazione sono trascorsi più di 70 anni anche se estese porzioni sono state demolite e ricostruite negli anni. In corso di sopralluoghi il sovrintendente Stefano Gizzi espresse con chiarezza la necessità di sottoporre a verifica, dell'interesse culturale, l'intero complesso che doveva essere analizzato e studiato nelle sue fasi costruttive, evidenziando già da allora, alcune strutture autentiche sul lato Ovest e l'intero campo di calcio, delimitato nel 1926. Inoltre fu specificato che nell'eventuale progetto di riqualificazione, si doveva tenere conto dei resti delle fondazioni dell'intera struttura, in particolare del settore di ingresso".
Una sorta di vincolo posto sul Ballarin, in quanto struttura con oltre 70 anni alle spalle, che impedirebbe ogni intervento. La Sovrintendenza cosa chiede? Di verificare la presenza di resti e comunicare all'ente che fa capo al ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo se il complesso ricade all'interno dei 300 metri dalla costa "come sembrerebbe, anche se parzialmente".
Insomma una doccia gelata per il Comune che era pronto ad abbattere il rudere, un impianto sportivo che ormai è solo pericoloso e una vera bruttura all'ingresso Nord della città.
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