Troli si rivolge al sindaco Antonio Spazzafumo e alla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio delle Province di Macerata, Ascoli e Fermo anche in seguito alla diffusione di un progetto edilizio che, in questi giorni, viene promozionato sui vari canali social e non solo, che interessa le strutture di via degli Orti, in centro a San Benedetto.
Il comitato
Il comitato, nei mesi scorsi, aveva effettuato un’attenta ricognizione nel centro storico della città di San Benedetto e constatato come siano pochi gli esemplari di “casa bassa” rimasti: una non molto significativa in via Palestro, una in via Laberinto ma soprattutto il blocco di case basse tra via Cairoli e via degli Orti, che rappresenta il più significativo e conservato, con area verde intorno. «Quel blocco - hanno più volte ribadito dal comitato - può costituire un esempio rappresentativo sia della tipologia architettonica che della modalità abitativa».
La tutela
Il Comitato per la tutela della casa bassa a San Benedetto è nato per iniziativa spontanea e volontaria di alcune associazioni che vedono nel rischio di scomparsa di questa tipica abitazione che ha caratterizzato fin dal ‘700 la vita marinara e la nascita della cosiddetta Marina che è all’origine della San Benedetto attuale. «È per questo - spiegano i promotori - che si è voluto lanciare l’allarme sulla incuria a cui sono da anni abbandonate e sul rischio che una iniziativa privata sottragga alla città questo bene collettivo che potrebbe diventare museo della casa sambenedettese e anello della memoria cittadina»