SAN BENEDETTO - Il Covid rallenta il suo corso ma l’emergenza continua, tanto che l’Ugl Salute provinciale ha fatto pervenire ai vertici della Area vasta 5 e della Regione Marche una serie di proposte destinate a potenziare il servizio di Pronto soccorso in Riviera. Nel frattempo proseguono le critiche verso il progetto che intende mantenere il Madonna del Soccorso.
Con una stagione estiva virtualmente già iniziata si comincia a pensare ai turni degli operatori da coprire ma soprattutto all’utenza che raddoppierà. «Seppur inizialmente possa esserci stata una flessione negli accessi al Pronto soccorso - spiega l’Ugl – rispetto al periodo pre Covid, la tipologia di approccio al paziente e delle prestazioni associate si è modificata, tanto che il personale medico ed infermieristico deve attuare protocolli che richiedono maggiore attenzione e maggiore tempo.
Sul fronte del personale, seppur in presenza di medici specializzandi e laureati senza specializzazione, il numero dei medici strutturati ed esperti risulta essere in grave difetto numerico, determinando così difficoltà nella composizione dei turni». Solo a San Benedetto le presenze in estate raggiungono le 200mila unità. Da qui le proposte avanzate dal sindacato: incentivi al personale medico e infermieristico, assunzione di una unità infermieristica da adibire alla terza sala medica e un’altra per il triage. Attivazione di una postazione di guardia medica turistica sul piazzale antistante il Pronto soccorso utilizzando la casa mobile recentemente acquistata e spostamento della unità di 118 infermieristica.
Intanto il Comitato “Io resto qui e ci arrivo facile”, che propone la ristrutturazione e il mantenimento del Madonna del Soccorso, incassa un altro no e questa volta dal comitato Città Grande che invece rilancia l’ubicazione di un nuovo ospedale in zona San Donato a Monteprandone.
Da qui la proposta lanciata dall’associazione Città Grande: «La prossima amministrazione dovrà verificare la volontà del Comune di Monteprandone di realizzare il nuovo ospedale nel territorio di San Donato. Non ci sorprendono inoltre le fantasiose soluzioni che vengono proposte per gli evidenti problemi di traffico, parcheggi e standard di sicurezza dell’attuale struttura che ospita il Madonna del Soccorso. Rispuntano fuori idee che pensavamo fossero andate in pensione insieme a coloro che avevano responsabilità urbanistiche ben precise in provincia».