San Benedetto, veleni a Palazzo: udienza preliminare a luglio per lo scontro tra i dirigenti comunali

Il Comune sede dello scontro
Il Comune sede dello scontro
di Alessandra Clementi
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Sabato 27 Maggio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:49

SAN BENEDETTO - È stata fissata al prossimo 13 luglio l’udienza preliminare per decidere o meno il rinvio a giudizio della dirigente Catia Talamonti accusata di abuso di ufficio nell’esposto presentato dal collega Roberto De Berardinis difeso dall’avvocato Silvio Venieri. Ancora veleni all’interno del palazzo comunale dove da anni vanno avanti esposti e querele tra funzionari, il tutto rendendo pesante il clima all’interno del municipio. 

Dirigenti ai ferri corti 

L’accusa per Talamonti è di abuso di ufficio e mancata astensione dalla commissione di disciplina per conflitto di interessi.

Nella seduta del 13 luglio il tribunale di Ascoli deciderà se rinviare a giudizio la dirigente o emettere la sentenza di non luogo a procedere non riscontrando margini per andare a processo. L’accusa di abuso è legata al presunto conflitto di interesse che sarebbe gravato su Talamonti nella doppia veste di “giudice” nei confronti di De Berardinis e di presidente di Picenambiente. 

Il legame

Quale filo rosso univa queste due vicende? De Berardinis in qualità di dirigente del settore affari generali del Comune stilò il documento in cui veniva ribadito che la Picenambiente doveva essere riconosciuta come società a controllo pubblico, tesi in netto contrasto con quanto sostenuto dalla dirigente al bilancio ed ex presidente della partecipata Talamonti. A fronte di tale contrapposizione però la stessa dirigente fu ugualmente a capo della commissione di disciplina chiamata a giudicare l’assenza di De Berardinis dal proprio ufficio, diversamente da quanto era avvenuto in due precedenti procedimenti disciplinari. 

Lo scontro 

Si sarebbe creata quindi un’inimicizia tra i due colleghi che avrebbe potuto influenzare il giudizio nel procedimento disciplinare svoltosi tra le mura comunali e che portò alla condanna di De Berardinis con due mesi di sospensione dal lavoro e dello stipendio. La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Talamonti era stata emessa lo scorso 11 gennaio a seguito degli esposti presentati da De Berardinis e da alcuni consiglieri comunali sul presunto conflitto di interessi. Tanto che tale richiesta era stata prodotta assieme ad altri atti alla Corte di Appello di Ancona in occasione del ricorso presso il Tribunale Sezione Lavoro del dirigente comunale Roberto De Berardinis contro la sanzione disciplinare ricevuta dal Comune.

Gli scenari 

La dirigente, nel caso di rinvio a giudizio, potrebbe scegliere se procedere con l’udienza dibattimentale o se patteggiare e quindi godere del giudizio abbreviato. Ma tutto dipenderà se il giudice, nell’udienza di garanzia, deciderà di procedere con il rinvio. In questo caso si dovrà vedere anche quale sarà la posizione del Comune e se deciderà di procedere con un procedimento disciplinare o attendere il termine di un eventuale processo. Una vicenda che denota le fibrillazioni interne alla macchina comunale che negli anni si sono incancrenite, rendendo difficile anche l’operato dei vari funzionari e dirigenti.
 

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