Botti di fine anno, inflitte multe salate ai trasgressori dell'ordinanza. Paura e cassonetti in fiamme

I carabinieri durante dei controlli
I carabinieri durante dei controlli
di Emidio Lattanzi
2 Minuti di Lettura
Sabato 2 Gennaio 2021, 07:05

SAN BENEDETTO - Se le ordinanze dei sindaci di San Benedetto e Grottammare hanno in qualche modo limitato (con la complicità del coprifuoco) l’uso dei petardi, non si può dire che la Riviera delle Palme abbia rinunciato a botti e fuochi d’artificio nella notte di San Silvestro. 


Prova ne è il fatto che per la prima volta, almeno negli ultimi anni, i vigili urbani di San Benedetto hanno elevato delle sanzioni nei confronti di chi è stato sorpreso in strada a sparare. È accaduto a quattro persone che ora dovranno pagare la multa per non aver rispettato i dettami dell’ordinanza comunale. 


I vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto, a ridosso della mezzanotte, sono dovuti intervenire prima a Porto d’Ascoli e poi a Grottammare per due cassonetti andati a fuoco proprio per il solito sprovveduto che ha esploso dei petardi all’interno dei contenitori dei rifiuti. Fortunatamente le fiamme sono state subito circoscritte grazie al tempestivo intervento dei pompieri che, in entrambi i casi, hanno subito messo in sicurezza la situazione.

Ma le conseguenze degli “spari” di fine anno non finiscono qui. Come accade ogni volta anche ieri mattina alcune zone, sia a San Benedetto che a Grottammare, erano cosparse di residui dei petardi esplosi. In viale De Gasperi e per le vie del centro di San Benedetto, a Porto d’Ascoli, in via Mare e via Turati, ma anche a Grottammare nei quartieri maggiormente abitati e in zona Ascolani, tra piazza Carducci e via Alighieri dove in molti si sono lasciati andare ad un gran numero di esplosioni per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.


Sempre durante la nottata è stata sfondata la vetrina della gelateria “La Voglia Di” in via Voltattorni . Rubati i 150 euro che erano stati lasciati in cassa. Si tratterebbe comunque di un ladro seriale e acrobata che, a detta delle forze dell’ordine, nell’ultimo mese si sarebbe reso responsabile anche delle incursioni alla Mimosa a Portò d’Ascoli, all’ortofrutta Cappella e al forno Pane antico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA