San Benedetto, rissa al pronto soccorso
brandendo i pali delle flebo: dieci feriti

San Benedetto, rissa al pronto soccorso brandendo i pali delle flebo: dieci feriti
di Mario Paci
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Domenica 13 Ottobre 2019, 21:24

SAN BENEDETTO - Una mancata precedenza in viale De Gasperi scatena una furibonda rissa che ha il prologo nella trafficata via del centro e l’epilogo nel corridoio del pronto soccorso dell’ospedale. Una rissa che ha purtroppo coinvolto anche gli infermieri che hanno cercato di placare gli animi ma che soni stati picchiati dai circa dieci contendenti che hanno adoperato anche i pali delle flebo per darsela di santa ragione.

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Tutto ha avuto origine nel pomeriggio quando due famiglie a bordo di auto sono venute a diverbio per una precedenza. Dalle parole, purtroppo, si è passati immediatamente ai fatti e alcuni di loro si sono presi a botte in mezzo alla strada. Alla fine, con molta difficoltà e l’incredulità dei passanti si sono placati gli amici e i protagonisti (in negativo) si sono recati al pronto soccorso per farsi medicare e refertare, chissà, per avere un seguito giudiziario in tribunale. Ma proprio nel corridoio della zona triage del pronto soccorso le parti sono venute nuovamente a contatto ed è scoppiato il finimondo. Anche in questo caso, purtroppo, dopo il precedente di viale De Gasperi, dalle offese si è passati all’aggressione fisica. 
 
È quindi scattato l’allarme e per cercare di dividere i contendenti gli infermieri si sono immolati prendendo calci e pugni. Da soccorritori a soccorsi! Per fortuna sul posto è giunta poco una pattuglia dei carabinieri che ha riportato la calma e a sua volta ha identificato gli autori della maxi rissa. In tutto una decina di persone che molto probabilmente saranno segnalate alla magistratura per eventuali provvedimenti. Ciò che è successo al pronto soccorso ieri pomeriggio conferma la necessità di una vigilanza all’ospedale Madonna del Soccorso. Già gli operatori sanitari sono stressati dai turni di lavoro massacranti e spesso devono contare fino a dieci quando hanno a che fare con un’utenza esasperata per la lunga attesa o spesso maleducata, ora devono guardarsi le spalle anche dai pazienti stessi.

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