Reparti ospedalieri in difficoltà per la mancanza di personale. La Cgil chiede di confermare i precari

L'ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto
L'ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto
di Alessandra Clementi
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Lunedì 4 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 15:19

SAN BENEDETTO - Manca il personale per riaprire i reparti chiusi o accorpati come la Chirurgia e l’Ortopedia di San Benedetto e l’Urologia di Ascoli. Presso i due Pronto soccorso continua il sistematico ingresso di pazienti covid positivi con una media che va dagli 8 ai 12 ingressi al giorno per presidio ospedaliero. Da qui il grido di allarme lanciato dai segretari provinciali della funzione pubblica Cgil Viola Rossi e Roberto Fioravanti, che ribadiscono l’urgenza dell’implementazione della dotazione organica dell’Area vasta 5 e di stabilizzare i precari.

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«Con la pandemia - afferma la segretaria generale Viola Rossi - la politica si è a più livelli spesa per criticare i tagli che negli anni il sistema sanitario ha dovuto subire.

Oggi però, con lo stato di emergenza ormai alle spalle (anche se solo dal punto di vista formale) ci si è già dimenticati dell’importanza del servizio sanitario pubblico e tutti quei lavoratori precari. Parte di questi, anzi, è già stata collocata a riposo sebbene non solo questi operatori abbiano reso una prestazione fondamentale durante la pandemia, e mi riferisco agli amministrativi, ma abbiano anche coperto le mancanze dell’organico pregresse e tutte le competenze acquisite in questi anni sono già andate perdute». 

Roberto Fioravanti, candidato alle prossime elezioni Rsu aggiunge: «La situazione nei reparti del Mazzoni e del Madonna del Soccorso è critica. Manca il personale per le attività ordinarie e spesso sopperisce il personale covid. Se questi lavoratori non venissero confermati almeno fino a fine anno, non riusciremmo a offrire servizi adeguati ai cittadini. Manca il personale per le sostituzioni delle assenze lunghe (malattie, maternità, congedi), il personale attualmente in pianta organica ha un arretrato di ferie risalente anche al 2020 e non può fruirlo per non compromettere le attività. Penso al personale infermieristico, oss, ausiliario e tecnico, ma anche al settore amministrativo».

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