C'è troppo degrado sul lungomare, così il quartiere offre al Comune sei giardinieri volontari

Leo Sestri e Giovanni Vallese mostrano il laghetto scomparso
Leo Sestri e Giovanni Vallese mostrano il laghetto scomparso
di Marco Braccetti
3 Minuti di Lettura
Domenica 1 Maggio 2022, 10:30

SAN BENEDETTO - Esporre il problema, ma anche offrire una possibile soluzione. Si muove su questo doppio binario l’azione del Comitato di quartiere Mare, davanti ai giardini tematici del lungomare Sud. «C’è ancora troppa incuria in quei caratteristici spazi della nostra città - dice il presidente dell’associazione zonale: Leo Sestri -. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche. Penso di riuscire a coinvolgere almeno 6 persone. Sei volontari del quartiere per affiancare i giardinieri municipali e contribuire a mantenere in ordine quei giardini, che rappresentano un punto di forza di San Benedetto a livello turistico. Con la nuova amministrazione, abbiamo notato un maggior impegno sul fronte della pulizia e del decoro urbano. Ma serve un ulteriore salto di qualità e noi del Quartiere Mare siamo pronti a fare la nostra parte». 
 
Sestri chiede un incontro col vice sindaco Antonio Capriotti (delegato al “Decoro urbano” ed a “Parchi e giardini”) per discutere le modalità tecnico-operative di quest’eventuale collaborazione e, intanto, passa ed elencare le cose che non vanno. Il mancato ripristino del laghetto nel Giardino Umido (interrato a fine 2020 per problemi tecnici) è solo la punta dell’iceberg.

«Ci sono piante che non vengono potate da anni, palme tagliate e mai sostituite - sottolinea il leader del Quartiere Mare -. Per non parlare della cartellonistica informativa dei vari giardini. Da lungo tempo quei cartelli sono illeggibili. Servirebbe rifarli ma, prima ancora, andrebbe effettuato un monitoraggio sulle varie piante presenti nei giardini. Perché, nel corso del tempo, alcune essenze sono morte e non sono mai state sostituite». Secondo Sestri, negli ultimi anni, c’è stato un lento ma costante abbassamento dello stato di cura di quei giardini. Uno scivolamento nel degrado, accentuato in particolare dopo la morte (febbraio 2019) del compianto progettista di quelle oasi, ossia l’architetto municipale Farnush Davarpanah. «Nessuno controlla più lo stato di quei giardini» scandisce Sestri ricordando anche un malvezzo registrato durante le ultime estati: 

«Alcune oasi vengono utilizzate come dei veri e propri campeggi per gruppi di giovani.

Ci giocano anche a pallone, distruggendo le piante. Tutto nel disinteresse di chi dovrebbe impedire simili comportamenti. Su questo fronte, mi auguro che durante l’estate 2022 ci siano dei controlli mirati da parte della polizia municipale». Insomma, per il Quartiere Mare andrebbe maggiormente tutelato quello che, a tutto gli effetti, è un patrimonio unico della Riviera sambenedettese: «Ricordo che in passato venivano organizzate delle gite turistiche solo per visitare i vari giardini - conclude Sestri -. Il loro valore a livello d’immagine è indiscutibile e non possiamo più permetterci che un simile patrimonio venga lasciato all’abbandono. Noi siamo pronti a fare la nostra parte: dal Comune ci diano gli attrezzi, alla manutenzione ci pensiamo noi!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA