Quarantuno fiocchi rossi, uno per ogni donna uccisa: la protesta silenziosa contro la violenza

Quarantuno fiocchi rossi, uno per ogni donna uccisa: la protesta silenziosa contro la violenza
Quarantuno fiocchi rossi, uno per ogni donna uccisa: la protesta silenziosa contro la violenza
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Lunedì 30 Agosto 2021, 09:57

SAN BENEDETTO  - Quarantuno fiocchi rossi appesi alle colonnine delle balaustre che costeggiano l’Albula e manifesti con i nomi di tutte le donne uccide nel corso di quest’anno. E’ stata questa la protesta silenziosa del gruppo di Libere tutte e di Nos alla panchina contro la violenza di genere proposta dall’amministrazione comunale. 


«Non abbiamo potuto che contestare l’ennesima operazione propagandistica dell’assessore alle pari opportunità Baiocchi – affermano le donne della lista Nos - che ancora una volta ha usato la sua carica per l’esatto opposto della sua mission: e cioè per negare ogni matrice sociale e culturale della violenza di genere. Abbiamo deciso di farlo, donne e uomini insieme, ricordando le 41 vittime di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, per ribadire ancora una volta che la violenza di genere e la prevaricazione dell’uomo sulla donna sono endemiche nella nostra società e vanno contrastate con strumenti e pratiche specifici».

Così sono stati applicati alle balaustre 41 fiocchi rossi recanti i nomi delle 41 donne uccise in questi otto mesi, e cartelli che ribadivano la necessità di affrontare il femminicidio come urgenza.

«L’azione è durata pochi minuti- raccontano gli esponenti di Nos -non appena ci siamo allontanati, l’assessore Baiocchi è tornato sul luogo e ha provveduto personalmente a strappare tutto ciò che avevamo allestito, nonostante non arrecasse alcun danno o impedimento e fosse solo una pacata protesta. L’immagine di un assessore alle pari opportunità che, dopo aver inaugurato una surreale targa alla memoria del proprio mandato, straccia i nomi di 41 vittime di femminicidio è qualcosa che mai avremmo pensato di dover vedere ma, a ben pensarci, ottimamente rappresenta il percorso politico di questi cinque anni di amministrazione nei quali ogni sforzo è stato fatto per negare ogni forma di prevaricazione maschile».

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