SAN BENEDETTO L’ennesima notte da incubo al Pronto soccorso con 40 persone nella sala d’attesa, tanto che molti pazienti dal Madonna del Soccorso sono stati dirottati al Mazzoni. Situazione che ha fatto destare il mondo politico e i comitati, come se fino a ieri non si sapesse della situazione ormai al limite, denunciata nei giorni scorsi dallo stesso corpo infermieristico che ha richiesto in massa il trasferimento verso altri reparti.
L’ira del sindaco
Il sindaco Spazzafumo affida ai social il suo sdegno, quando fino a un mese fa ringraziava la Regione per le promesse fatte al territorio piceno. «Quello che è successo al Pronto soccorso è inaccettabile- tuona il primo cittadino - Basterebbe solo il buonsenso per capire che San Benedetto, località turistica che da sola ha la più alta densità abitativa delle Marche, necessita come minimo di veder rafforzato in modo massiccio il Pronto soccorso.
L’interrogazione
Intanto a Palazzo Raffaello la consigliera regionale del Pd Anna Casini ha presentato un’interrogazione per chiedere l’immediata soluzione alle problematiche del Pronto soccorso di San Benedetto. «Al sindaco Spazzafumo- afferma Casini - chiediamo di attivarsi con iniziative istituzionali, e non solo con post sui social, volte a dare al Piceno la dignità sanitaria che merita. E’ per questo che da parte sua ci aspettiamo una presa di posizione chiara circa la necessità della convocazione immediata della conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 5 per addivenire alle troppe problematiche sanitarie del nostro territorio».
Il comitato
Secondo il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso la carenza di personale al Pronto soccorso sarebbe vecchia di oltre vent’anni e affonderebbe le radici, oltre che in un’errata programmazione nazionale del passato anche nella pessima gestione operativa che, da sempre, affliggerebbe il lavoro dei medici del Pronto soccorso rivierasco. «Oggi – spiega il Comitato - tutti si lamentano per la carenza di medici, ma al concorso per 39 posti sono state presentate solo 10 domande. Dunque o si dispone che i medici di Medicina generale debbano iniziare a suturare le ferite da codice verde, oppure non ci sarà altra soluzione a questo problema se non continuare a intasare i Pronto soccorso».
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