SAN BENEDETTO - «Il pesce è stato venduto a quattro soldi, il prezzo del gasolio è tornato a salire e l’atteggiamento delle altre barche non aiuta». Nelle parole di Enzo Raffaele, operatore e armatore, ci sono le premesse che hanno portato gli operatori della pesca volante a fermarsi, per tutto il resto della settimana.
Prosegue il momento nero delle imbarcazioni specializzate nella pesca, a coppia, del pesce azzurro che, dopo essersi viste bocciare la richiesta di modificare i termini del fermo biologico, ora si trovano a fare i conti con la necessità di restare con i pescherecci ormeggiati al molo per motivi legati ad aspetti economici.
All’ultima sessione di vendita, infatti, il pesce azzurro riportato dalle volanti è andato a prezzi estremamente bassi questo, secondo gli operatori, anche a causa del fatto che i pescatori delle lampare, che riportano a terra lo stesso tipo di prodotto, «si muovono in maniera indiscriminata».
Le volanti
Le volanti affermano infatti di aver adottato una regolamentazione interna che però, i marittimi della pesca alla lampara, non seguono. «È per questo motivo che da tempo chiediamo l’adozione di quote di pesca ma finora non abbiamo ottenuto nulla e c’è chi continua a fare come vuole».
Fermo sardine bocciato
Insomma un momento profondamente difficile per la categoria che, come detto, si è vista bocciare dal ministero la richiesta di svolgere il fermo delle sardine dal 15 ottobre al 15 novembre anziché tutto novembre. «Lo avevamo chiesto - dicono gli operatori che fanno capo al porto di San Benedetto ma che stanno portando avanti queste iniziative insieme ai loro colleghi di Abruzzo, Molise e Puglia - perché il mese di novembre particolarmente redditizio ed è ormai evidente che a livello di tutela biologica, il fermo così come viene fatto, è inutile».
Allora nella sede di Federpesca, gli operatori delle volanti da S. Benedetto a Gallipoli, hanno chiesto alla Direzione Generale la rimodulazione dei due fermi biologici. Anche in questo caso la risposta dovrebbe essere no.