San Benedetto, il pirata: «Avevo paura
Mia madre mi ha spinto a farmi avanti»

San Benedetto, il pirata: «Avevo paura Mia madre mi ha spinto a farmi avanti»
di Emidio Lattanzi
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Mercoledì 28 Agosto 2019, 06:38

SAN BENEDETTO «Mi sono spaventato, non ho capito più niente e non sapevo cosa fare». Sono queste le parole che il giovane, poco più che ventenne, che era alla guida della Peugeot che si è schiantata contro un veicolo parcheggiato sul lungomare di San Benedetto, ha rivolto agli agenti della polizia locale che lo stavano cercando da sabato mattina. 

È un giovane residente nell’entroterra Piceno: «Non sapevo cosa fare e sono stato preso dal panico - ha detto - così ho tirato dritto, sono andato via e poi sono tornato a casa. Ho aspettato che tornasse mia madre, che è stata assente per pochi giorni, per confrontarmi con lei e mi ha subito detto di affrontare le responsabilità». Fortunatamente l’incidente, avvenuto poco prima delle sei del mattino di sabato scorso, non ha provocato il ferimento di nessuno ed ora, il giovane automobilista, dovrà probabilmente rispondere soltanto dei danni subiti dalla Toyota. 
 
C’era lui, insomma, alla guida della Peugeot chiara avvistata dalle telecamere di videosorveglianza che gli agenti della polizia locale, il vice ispettore Marco Albertini e il sovrintendente Aristide Straccia stavano cercando dalla giornata di lunedì, da quando cioè i filmati sono stati visionati. Il ragazzo, poco più che ventenne, che era alla guida del veicolo, ha deciso nelle ultime ore di autodenunciarsi: «Ho ammesso le mie responsabilità». L’auto colpita e danneggiata è di proprietà di un concessionario di spiaggia che, sabato mattina, si è trovato di fronte al danno ed ha allertato i vigili urbani. Il veicolo danneggiato, che era parcheggiato sul versante occidentale di viale Marconi, proprio di fronte alla pineta che si trova alle spalle dall’era ex Tirassegno, è stato preso in pieno nella sua parte posteriore e sbattuto contro un albero che si trovava a pochi centimetri di distanza dal vano motore. L’urto è stato talmente violento che la tarda dell’auto, una Toyota, è letteralmente schizzata via. 
Ricerche subito a buon punto
La macchina pirata era stata sin da subito descritta come un’auto dal colore chiaro. La tipologia di incidente, ad ogni buon conto, non rappresenta reato, ma solo un illecito amministrativo sanzionato dal codice della strada. In pratica si subisce ciò che comunemente viene chiamata multa, al pari di quelle per il passaggio col rosso, per eccesso di velocità. Se però il danno procurato all’altra auto è grave può scattare anche l’obbligo di sottoporre a revisione l’auto e la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Oltre a tutto questo c’è ovviamente il risarcimento del danno da pagare all’altro conducente, danno tuttavia che in questi casi, dovrebbe essere coperto dall’assicurazione. E’ ancora invece irrisolto l’episodio accaduto pochi giorni prima, sempre sul lungomare, in viale Trieste con un’auto che si è schiantata contro due auto in sosta e che si è poi data alla fuga rischiando anche di travolgere i passanti.

Tra i primi ad intervenire, quella sera, sono state le guardie giurate della Fi.Fa. Security che si sono immediatamente sincerate del fatto che nessuno si fosse fatto male riportando ordine e calma ed hanno allertato le forze dell’ordine.

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