SAN BENEDETTO - Tre richieste di accesso agli atti sono pervenute negli ultimi giorni alla Picenambiente da parte di altrettanti consiglieri comunali. La partecipata, che si occupa di rifiuti, sembra non avere pace. Richieste tese a fare luce su incarichi e forniture risalenti agli ultimi mesi. Il tutto alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale dove ci si attendeva il riconoscimento del controllo pubblico della partecipata che molto probabilmente non avverrà, mettendo in crisi la tenuta della coalizione.
Le motivazioni
Due consiglieri di maggioranza e uno di opposizione vogliono vederci chiaro su incarichi e prebende che sarebbero stati assegnati nell’ultimo anno e su quelli che ci potrebbero concretizzarsi da qui al prossimo 15 dicembre quando è in programma il consiglio di amministrazione della Picenambiente. Un incarico riguarderebbe un esperto della comunicazione e del marketing e secondo i bene informati potrebbe essere lo stesso a cui si vorrebbe assegnare la cura del marketing territoriale da parte del Comune. Intanto il segretario generale Stefano Zenieri ha inviato lo sbobinamento del consiglio comunale dello scorso 29 settembre per ripercorrere il punto secretato riguardante il consolidato. «La questione va approfondita e discussa». Appare sempre più un percorso in salita quello che avrebbe dovuto portare alla delibera per il riconoscimento del controllo pubblico della Picenambiente, anche dalle parole del sindaco Giuseppe Amici rappresentante della comunità montana. L’atto di ricognizione delle partecipate è atteso per il consiglio comunale che si svolgerà alla vigilia del Capodanno. «Al primo incontro eravamo pochissimi sindaci – spiega il primo cittadino di Palmiano Amici rappresentante della comunità montana che detiene l’11% delle quote della Picenambiente – non è una questione semplice e va valutata attentamente, serve un confronto più ampio e con tecnici ed esperti».
I tempi
Oggi a meno di un mese dalla presentazione del documento in assise si sa che i tecnici comunali, forti del ricorso al Tar vinto dalla Picenambiente, che ribadiva la natura mista della società, per il 2023 non si cambierebbe nulla e la tenuta dell’amministrazione inizia a vacillare.
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