Picenambiente, l'ira dell'ex presidente Bagalini contro il sindaco: «Mai fatto pressioni per incarichi»

L'ex presidente della Picenambiente Michele Bagalini
L'ex presidente della Picenambiente Michele Bagalini
di Alessandra Clementi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Gennaio 2023, 05:10

SAN BENEDETTO - La gestione della comunicazione in Picenambiente rischia di approdare sui tavoli della prefettura e del ministero dell’Interno oltre che in tribunale. Questa volta ad alzare la voce è l’ex presidente della partecipata Michele Bagalini tirato in ballo dal sindaco Antonio Spazzafumo nella risposta scritta fornita all’interrogazione dei consiglieri Giorgio De Vecchis e Nicolò Bagalini, dove venivano chieste delucidazioni sul contratto di consulenza professionale avente ad oggetto “attività e comunicazione di marketing strategico ed operativo” con un professionista locale.

Da qui la replica dello stesso Spazzafumo che ha rigettato al mittente ogni accusa facendo riferimento a una professionista che nel 2002, con Martinelli sindaco e Michele Bagalini presidente PIcenambiente, avrebbe ricevuto una serie di incarichi relativamente ad eventi e comunicazione, per un importo dei compensi in totale pari a 81.629,37 euro (iva 20% inclusa), la stessa che nel 2003 avrebbe ricevuto da Picenambiente, attraverso una società a lei riconducibile, ulteriori incarichi nell’ambito della comunicazione per un importo totale pari a 149.038,80 euro. 


La replica


Il tutto tirando in causa l’ex presidente Michele Bagalini che oggi tuona: «Non ho mai in maniera assoluta esercitato pressioni o imposizioni, né fornito indicazioni o preferenze, relativamente a qualsivoglia incarico esterno, nei confronti del soggetto dotato del potere di impegno di spesa, ossia l’amministratore delegato, nel totale rispetto dello statuto, e ricordando che comunque negli anni cui il sindaco fa riferimento, la legge sull’anticorruzione e trasparenza non esisteva.

Dunque il dottor Collina ai tempi legittimamente ritenne di assumere gli impegni di cui si parla, tanto è vero che non esiste contratto o pagamento recante la mia firma».


L’affondo


«Mentre da quanto sostiene Spazzafumo - affonda Bagalini - appare da parte mia un comportamento disinvolto e poco rispettoso di leggi e regole. Sarò costretto a tutelare la mia onorabilità in sede giudiziaria e sto inoltre valutando di rivolgermi al prefetto nonché al ministro dell’Interno, per chiedere provvedimenti nei confronti del primo cittadino». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA