Battute di pesca 3 volte la settimana: la marineria vota ma teme di spendere in gasolio più di quanto incassa

I pescherecci
I pescherecci
di Emidio Lattanzi
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Domenica 2 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 08:17

SAN BENEDETTO - Quella che inizia domani sarà la prima settimana, dalla ripresa delle attività, che vedrà i pescherecci del porto sambenedettese uscire per tre volte. È quanto deciso ieri dai marittimi al termine di una riunione convocata al fine di decidere come regolarsi per i prossimi giorni alla luce di quanto visto durante la prima “vera” settimana di pesca dopo il fermo biologico.

Le cose non sono andate male nei giorni scorsi.

Il pesce c’era e il mercato sembra essere stato favorevole ad armatori e imbarcati. «Oggi (ieri ndr) ci siamo riuniti proprio per analizzare la situazione - spiega il presidente della cooperativa Pescatori Progresso Giuseppe Pallesca, portavoce della marineria -. Questa settimana abbiamo dovuto “restituire” l’uscita anticipata il 21 settembre, mentre per la prossima ci siamo confrontati sul numero di uscite: due o tre». Alla fine è passata la seconda opzione: «Abbiamo deciso di fare così - continua il marittimo - se poi dovesse venire fuori che si è trattato di una scelta controproducente cambieremo le linee per la settimana successive». Una serie di dubbi provocati dal caro gasolio che dal mese di febbraio sta attanagliando l’economia peschereccia. Il carburante ha raggiunto livelli talmente elevati che un’uscita in mare rischia di costare più di quello che viene poi ricavato. Così i marittimi si trovano a centellinare le uscite e ad analizzare costi e spese per decidere quante volte accendere i motori nell’arco di una settimana. Una situazione complicata che va avanti ormai da tempo e che è passata attraverso un lungo sciopero che ha tenuto ferme le barche di quasi tutta Italia. Il rientro dopo il fermo sembra stia regalando buone pescate. «Per fortuna - spiega Pallesca - è stata accolta la nostra proposta di anticipare il ritorno in mare in modo da consentire alle barche più grandi di lavorare anche la prima settimana dopo lo stop». Pallesca ammette che il caro gasolio rappresenta una spada di Damocle e le incertezze sono molte. 

«Le prospettive restano sempre le stesse perché non è cambiato assolutamente nulla. Il prezzo del carburante è sempre molto alto e le barche soffrono per questa situazione, soffrono sempre di più. Anche perché siamo tutti reduci da un mese di sciopero e dal periodo di stop per il fermo biologico. La speranza è che in queste prime settimane di ripresa il pescato possa essere venduto al prezzo giusto per andare avanti ma ho paura della terza settimana perché sono convinto che questi primi 15 giorni riusciremo a tenerci in piedi, ma poi sarà sempre più difficile se la situazione non cambierà. Ora facciamo queste tre uscite poi, alla fine della settimana entrante, torneremo a riunirci, fare il punto della situazione, e prendere decisioni per i giorni successivi».

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