Parco Marino, i vongolari propongono la pesca a turni ma i colleghi dall'Abruzzo: «Attenti alle promesse»

L'incontro sul Parco marino
L'incontro sul Parco marino
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Dicembre 2021, 09:22

SAN BENEDETTO - «Proponiamo una turnazione della pesca, cerchiamo di arrivare a un compromesso». Il grido dei vongolari che ieri si è levato nel corso del convegno “E’ in arrivo il Parco Marino del Piceno” svoltosi presso la sala Kursaal, a cui ha fatto eco i colleghi dell’Abruzzo che hanno già a che fare con un’area protetta, i quali hanno messo in guardia dalle promesse visto che a loro sarebbe stato assicurato un corridoio per la pesca poi mai realizzato. 

 
 
«Aspettiamo che ce lo impongono dall’alto o lo realizziamo da noi, vogliamo intercettare i fondi o ricevere le sanzioni?». Con tali questioni il portavoce dell’associazione Promotori del Parco Marino del Piceno Massimo Rossi ha introdotto il convegno spiegando come sia nata un’associazione di cittadini per colmare il deficit di informazioni sull’importanza di un’area marina protetta. Il 20 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato una relazione che impone come entro il 2030 il 30% dei mari e territori dovranno essere protetti. L’idea nasce dal Comune di Grottammare. 
 
«Nessuno è stato escluso, questa è un’associazione chi vuole può aderire. Ancora non ci sono stati tavoli, ma sarà il Ministero a coinvolgere gli operatori del mare, gli albergatori per valutare gli studi che in questo momento sono in fase di aggiornamento. Inoltre non c’è una riga sugli arenili e quindi nessun riferimento sul demanio». Con queste parole Rossi ha voluto replicare alle critiche mosse al progetto soprattutto da parte della cooperativa dei vongolari così come la Confcommercio e alcuni concessionari di spiaggia che avevano lamentato il mancato coinvolgimento. 

Nel corso del convegno non è mancato mai un brusio di fondo, segnale di un dissenso da parte di alcune categorie che ieri hanno presenziato all’incontro a partire dai vongolari da sempre contrari a questo progetto del Parco Marino. Il primo a intervenire Gerardo Fragoletti presidente del Consorzio dei vongolari piceni: «Già 10 anni si è discusso di questo progetto. Il nostro prodotto è autoctono nasce e muore lì. Che valore ho da un’area protetta. Per apporre una targa? Dove se non mi fate pescare. Facciamo una turnazione per la pesca. Le vongolare furono utilizzare per ossigenare il mare quando c’erano le mucillagini. Noi proponiamo un compromesso ma non si raggiungerà mai, perché il Ministero dice o si fa così o non si fa. Non c’è un margine di trattativa. Solo degli svantaggi e i miei colleghi abruzzesi lo sanno». Non è mancata l’esperienza dei vongolari abruzzesi che si sono ritrovati con l’area protetta del Cerrano, i quali hanno spiegato come fosse stato promesso un corridoio per pescare a turnazione che invece non sarebbe mai stato attuato. 

All’incontro è intervenuto il professor Carlo Cerrano docente di zoologia dell’Università Politecnica delle Marche il quale ha spiegato il ruolo dei microrganismi che si trovano nei fondali sabbiosi dell’Adriatico. «Avere zone integre, dei polmoni di riequilibrio- ha affermato il professor Cerranno - è molto importante a differenza del fermo pesca che non ha mai funzionato bene».

A seguire il dottor Fabiano Aretusi ha preso la parola in veste di presidente dell’area marina protetta di Torre Cerrano, tra Pineto e Silvi sulla costa teramana, quindi ha raccontato la sua esperienza: «Il turismo sostenibile deve andare di pari passo con un ambiente tutelato non siamo un carrozzone». Da parte degli enti locali il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini ha parlato di grande opportunità per le strutture ricettive. Tesi replicata dal vice sindaco sambenedettese Tonino Capriotti che ha aperto alla discussione e anche a chi è contrario a tale progetto invitando a liberarsi dai pregiudizi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA