Le motivazioni
«Nessuno di noi intende rinunciare ad un piatto alle vongole - afferma Rossi - e nessuno si è mai sognato di fermare un’attività che oltre a rappresentare una tradizione locale costituisce una risorsa economica e occupazionale. Ma non possiamo pensare che si possa continuare a pescare questo prezioso mollusco ovunque, con la stessa modalità, intensità e potenza con cui oggi avviene. Le turbosoffianti che oggi scorrazzano impunemente persino sotto costa pescando spesso più del consentito per riservarle alla riproduzione ed alla crescita indisturbata dei pesci e di tutti quegli organismi che vivono sopra e sotto la sabbia del nostro mare.
La replica
Da anni si assiste a una vera battaglia tra i sostenitori del Parco Marino e la categoria dei vongolari che vedrebbero così limitata se non azzerata la propria attività. «Di fronte a questa inconfutabile realtà è davvero un peccato -prosegue l’ex presidente della Provincia - che i vongolari invece di scegliere il confronto ed il dialogo, continuino a scegliere la caciara e le sparate inventando fake news ridicole come quella della “proibizione dei fuochi d’artificio”, che ovviamente potranno essere accesi, tranne che nelle zone di riserva come la Sentina o lo scoglio di San Nicola».
L’affondo
«Appare peraltro bizzarro - conclude Rossi - che i vongolari pretendano ogni volta di parlare anche a nome di albergatori e operatori del turismo che, salvo qualche fisiologica eccezione, insieme alle loro associazioni di categoria (Confesercenti, Confcommercio, Cna) sanno bene quali benefici ed incentivi potranno derivare dalla scelta del Parco Marino».