SAN BENEDETTO - «Realizzando il parcheggio si copre metà dell’area che dovrebbe essere destinata solo a verde». Accusa che la lista Cambia Sbt rivolge alla Saxa in merito alla zona sosta che andrebbe a realizzare alla Sentina. E’ scontro sul parcheggio che l’impresa di Porto d’Ascoli intende realizzare in via del Cacciatore. Intervento difeso a spada tratta dall’architetto Albino Scarpantoni e oggi “smontato” dalla lista.
La convenzione
L’impresa ha spiegato come con la realizzazione del parcheggio da 50 stalli pubblici e 70 privati non ci sarebbe alcun consumo del suolo bensì si andrebbero a realizzare nuovi servizi oltre al bosco che nascerebbe attorno alla zona sosta.
In caso di bocciatura
L’impresa ha inoltre spiegato che nel caso di bocciatura di questo progetto, il terreno dovrà essere espropriato dal Comune con grande onere per l’ente, parlando di un prezzo pari a 110 euro al metro quadrato. Anche questo aspetto smentito da Mancini che tuona: «Facendo riferimento a tali cifre la Saxa non dà un consiglio spassionato, piuttosto avanza una forma di pressione sull’ente. Al Comune con il più alto consumo di suolo delle Marche, 37% di suolo consumato da cemento e asfalto, dovrebbe interessare la salvaguardia della città. Vista l’attuale catastrofica situazione climatica, su aree ancora libere da sigillatura, non solo non vanno costruite nuove case, ma anche parcheggi, strade, piazze, campi sportivi sintetici che sono tutti ugualmente dannosi perché non consentono più di svolgere al suolo la sua naturale funzione di assorbimento di anidride carbonica e di drenaggio delle acque piovane. Sempre l’architetto Scarpantoni sostiene che tutto quello che verrà realizzato rispetterà le leggi».
I questiti
«Ma di quale leggi parla l’architetto? Non certo il Piano regolatore generale. Non certo la convenzione che la ditta Massi aveva sottoscritto con il Comune nel 1993. Di che leggi sta parlando? Quando Scarpantoni sostiene che non c’è consumo di suolo ma basta rispettare l’invarianza idraulica della zona, lo vada a dire agli emiliani se basta rispettare l’invarianza idraulica della zona». Insomma un parcheggio destinato a far discutere, il comitato di quartiere da parte sua ha chiesto opere di urbanizzazione.
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