«Cemento su metà del verde»: la lista Cambia Sbt contesta il parcheggio della Saxa

Il progetto del parcheggio
Il progetto del parcheggio
di Alessandra Clementi
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Martedì 6 Giugno 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 12:52

SAN BENEDETTO - «Realizzando il parcheggio si copre metà dell’area che dovrebbe essere destinata solo a verde». Accusa che la lista Cambia Sbt rivolge alla Saxa in merito alla zona sosta che andrebbe a realizzare alla Sentina. E’ scontro sul parcheggio che l’impresa di Porto d’Ascoli intende realizzare in via del Cacciatore. Intervento difeso a spada tratta dall’architetto Albino Scarpantoni e oggi “smontato” dalla lista.


La convenzione


L’impresa ha spiegato come con la realizzazione del parcheggio da 50 stalli pubblici e 70 privati non ci sarebbe alcun consumo del suolo bensì si andrebbero a realizzare nuovi servizi oltre al bosco che nascerebbe attorno alla zona sosta.

Tesi confutata da Giorgio Mancini di Cambia Sbt che puntualizza: «L’area è di 19.200 metri quadrati circa. La ditta Massi ha già edificato per il 50%, con palazzine costruite nel 1993. Gli altri metri quadri (oltre 9500) andavano ceduti al Comune per intero a prezzi agricoli, secondo una convenzione stipulata tra la ditta e l’amministrazione nel 1993. La responsabilità è del Comune per non averli richiesti per 30 anni e non si sa bene per quale motivo; così come la ditta non li ha ceduti. I 9.500metri quadrati rimanenti, al netto delle strade e dei marciapiedi (questi ultimi non mi pare siano stati fatti) che mi risulta coprano oltre 3.600metri quadrati hanno una destinazione di piano molto chiara: verde pubblico. Va da sé che se su 5.900metri quadrati di verde come da Piano regolatore generale oggi si costruisce un parcheggio su 2.700 metri quadri si copre irrimediabilmente, non prendiamoci in giro, quasi metà dell’area».

In caso di bocciatura

L’impresa ha inoltre spiegato che nel caso di bocciatura di questo progetto, il terreno dovrà essere espropriato dal Comune con grande onere per l’ente, parlando di un prezzo pari a 110 euro al metro quadrato. Anche questo aspetto smentito da Mancini che tuona: «Facendo riferimento a tali cifre la Saxa non dà un consiglio spassionato, piuttosto avanza una forma di pressione sull’ente. Al Comune con il più alto consumo di suolo delle Marche, 37% di suolo consumato da cemento e asfalto, dovrebbe interessare la salvaguardia della città. Vista l’attuale catastrofica situazione climatica, su aree ancora libere da sigillatura, non solo non vanno costruite nuove case, ma anche parcheggi, strade, piazze, campi sportivi sintetici che sono tutti ugualmente dannosi perché non consentono più di svolgere al suolo la sua naturale funzione di assorbimento di anidride carbonica e di drenaggio delle acque piovane. Sempre l’architetto Scarpantoni sostiene che tutto quello che verrà realizzato rispetterà le leggi». 


I questiti


«Ma di quale leggi parla l’architetto? Non certo il Piano regolatore generale. Non certo la convenzione che la ditta Massi aveva sottoscritto con il Comune nel 1993. Di che leggi sta parlando? Quando Scarpantoni sostiene che non c’è consumo di suolo ma basta rispettare l’invarianza idraulica della zona, lo vada a dire agli emiliani se basta rispettare l’invarianza idraulica della zona». Insomma un parcheggio destinato a far discutere, il comitato di quartiere da parte sua ha chiesto opere di urbanizzazione.

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