San Benedetto, farmaci dopanti
sotto accusa, medico a processo

Il tribunale di Ascoli
Il tribunale di Ascoli
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Martedì 10 Aprile 2018, 07:25
SAN BENEDETTO - Si preannuncia piuttosto lungo e complesso l’iter di un processo che vede imputato un medico di famiglia di Grottammare chiamato a rispondere dei reati di omicidio, di prescrizione di medicinali proibiti e di truffa aggravata. Ieri si è svolta davanti al giudice Marco Bartoli, pubblico ministero Enrica Ruggieri, la terza udienza nel corso della quale si è proceduto all’escussione dei carabinieri del Nas di Ancona i quali hanno effettuato le indagini sui certificati che il medico ha prescritto a un culturista, morto per circostanze da chiarire l’8 dicembre 21012, ed ad un ragazzo di origini albanesi, al tempo del fatto ancora minorenne, affetto da nanismo. Tutto è partito a seguito della morte inattesa di A. A.. Era un atleta di un certo valore che si era appassionato al culturismo. Sembrerebbe che per migliorare il suo fisico avesse fatto ricorso a sostanze anabolizzanti che poi l’avrebbero portato all’arresto cardiaco. Secondo l’avvocato del medico, Romina Ascani, ogni prescrizione del suo assistito era a scopo riparatorio per danni fisici congeniti e di quelli che lo stesso A. A. si era procurato facendo ricorso a sostanze dopanti. Dopo la morte del giovane offidano la sorella di quest’ultimo ha presentato denuncia in procura affinché si facesse luce sulle cause che portarono al decesso del fratello. Secondo le testimonianze rese ieri dal comandante dei Nas di Ascoli e da due suoi collaboratori, le indagini hanno portato ad individuare che le prescrizioni di sostanze dopanti rilasciate a A. A. in più occasioni non avevano alcuna giustificazione in considerazione delle condizioni cliniche e patologiche del culturista anzi, controindicati in considerazione del fatto che era affetto da un problema cardiaco piuttosto serio. A. A. partecipava a manifestazioni sportive organizzate dalla Italian Federation of Bodybuliders conseguendo risultati soddisfacenti anche a livello internazionale. I Nas hanno trovato 18 prescrizioni di gonasi Hp, sostanza ad effetto anabolizzante, 5 prescrizioni di Spirofur che riduce il potassio, 5 di humalog che viene assunto per potenziare la massa muscolare. Dopo un ricovero nell’ospedale rivierasco, nonostante che fosse stato messo al corrente della sua grave cardiopatia ipertrofica, A. A. continuò ad assumere sostanze dopanti che lo portarono alla morte. Ma, stando a quanto riferito dai militari del Nas, il medico di Grottammare avrebbe rilasciato prescrizioni a nome di alcuni suoi pazienti i quali erano all’oscuro di ciò. In pratica si preoccupava di avere per sé la disponibilità di medicinali dopanti commettendo così il reato di truffa a danno della sanità della Regione Marche.
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