Ombrelloni, è battaglia sulle regole: la Regione deve dare un parere sulla necessità del Piano spiaggia

Ombrelloni, è battaglia sulle regole: la Regione deve dare un parere sulla necessità del Piano spiaggia. Il lungomare di San Benedetto
Ombrelloni, è battaglia sulle regole: la Regione deve dare un parere sulla necessità del Piano spiaggia. Il lungomare di San Benedetto
di Alessandra Clementi
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Domenica 9 Aprile 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 10:59

SAN BENEDETTO - L’estensione dell’arenile approda sui tavoli tecnici della Regione Marche. Il consigliere Paolo Canducci non ci sta alla tesi espressa dai vertici comunali e interpella la Regione inviando un quesito per conoscere il parere sulla questione “ombrelloni” che in questi mesi sta tenendo con il fiato sospeso i balneari. 

 


Il caso 


Tutto nasce all’indomani dell’estate 2022 che ha visto a metà stagione eliminate intere file di ombrelloni che si affacciavano sulla battigia, da parte della Capitaneria di Porto, visto che a fronte di un ampliamento della spiaggia non erano state riviste le misurazioni. Da qui la corsa invernale a mettersi in regola per ripristinare tutti i punti ombra in previsione dell’estate. Secondo il Comune gli chalet per ottenere un ampliamento della spiaggia a disposizione dovrebbero adeguarsi al Piano spiaggia e quindi all’articolo 8 che richiede la presenza di almeno due bagni fino a 100 ombrelloni installati e di 4 servizi igienici nel caso si sfori la soglia dei cento punti ombra. Secondo il capogruppo dei Verdi Paolo Canducci non è così, visto che a suo dire un ampliamento ovest- est dell’arenile sarebbe disciplinato dal Codice della navigazione e non dal Piano spiaggia, tanto da aver presentato un quesito all’ufficio urbanistica del Comune.

 
La risposta del Comune


Quesito a cui ha risposto il dirigente dell’urbanistica Giorgio Giantomassi: «L’estensione dell’arenile comporta una variazione della concessione demaniale già rilasciata nel senso ovest/est (cioè della sua profondità), anche senza trasformazione fisica di tipo urbanistico, edilizio o ambientale rispetto a quanto già assentito, comporta comunque l’applicazione delle norme del Piano di spiaggia del 2010 e il conseguente obbligo del concessionario di adeguarsi alle prescrizioni contenute nel documento.

Quindi ogni tipo di variazione riguardante l’esercizio dell’attività commerciale di “stabilimento balneare” tra cui anche l’eventuale variazione dei punti ombra. In particolare, qualora il concessionario chieda di destinare l’area demaniale aggiuntiva alla posa di ombrelloni si dovrà assicurare anche il rispetto del Piano spiaggia». 


Canducci dissente 


Posizione quella dell’architetto Giantomassi obiettata dal consigliere Canducci: «Si continua a considerare la richiesta di estensione della concessione ovest- est prevista dal Codice della navigazione come una richiesta di adeguamento al Piano di spiaggia che al contrario non disciplina questa ipotesi. È una richiesta ingiustificata e presenterò lo stesso quesito alla Regione. Agli stabilimenti va chiesto di adeguarsi alle norme di accessibilità, di rispettare i limiti di decibel e le norme sul pubblico spettacolo, di non occupare le spiagge libere, di restare aperti al servizio dei cittadini e turisti anche dopo il 10 settembre e di non recintare a fine stagione in modo approssimativo e illegittimo, ma non di adeguarsi al Piano spiaggia se non si va a ristrutturare la concessione».
 

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