L’omaggio alla santa dei poveri fa indignare le transfemministe: ecco cosa è successo

L omaggio alla santa dei poveri fa indignare le transfemministe: ecco cosa è successo
L’omaggio alla santa dei poveri fa indignare le transfemministe: ecco cosa è successo
di Marco Braccetti
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Domenica 13 Marzo 2022, 10:15

SAN BENEDETTO  - Nell’area verde incastonata tra viale dello Sport e via Togliatti, sorgerà una statua di quasi 3 metri dedicata a Madre Teresa di Calcutta. L’opera, interamente finanziata dalla comunità albanese residente in Riviera, ha avuto il sostegno del Comune. Ma non tutti sono d’accordo.

«Che senso ha “festeggiare” la donna l’8 marzo quando poi viene eretta la statua di una figura controversa e avversa all’autodeterminazione delle esistenze e dei corpi?».

La domanda, gravida di polemiche, viene posta da “Liberә Tuttә”: gruppo impegnato sul fronte dei diritti civili e sociali. Secondo questo collettivo, la religiosa d’orini albanesi aveva delle posizioni eccessivamente rigide su temi cruciali come: aborto, contraccezione e divorzio.


«Come possiamo dire a donne e corpi gestanti che dovranno guardare quella statua di 3 metri (e ciò che rappresenta) mentre il loro diritto all’aborto libero e sicuro viene costantemente messo in discussione?» proseguono le attiviste chiamando in causa il sindaco Antonio Spazzafumo e l’assessore Lina Lazzari: delegata a pari opportunità ed inclusione sociale: «Non ci si riempie la bocca parlando di “diritti delle donne” se poi, nei fatti, quei diritti continuano ad essere calpestati...Così come il laicismo che dovrebbe contraddistinguere le iniziative prese da chi è rappresentante dello Stato». Va detto che ad esprimersi favorevolmente verso questa nuova installazione sono state due giunte: l’attuale e quella precedente guidata dal sindaco Pasqualino Piunti. L’iter autorizzativo, infatti, è iniziato nel settembre 2021. Mentre è di pochi giorni fa l’approvazione di un “Atto d’indirizzo” da parte degli assessori del primo cittadino Spazzafumo. In questo particolare documento, vengono messi in fila alcuni aspetti che hanno portato il Comune a fare il proprio assenso all’operazione, che prevede anche l’intitolazione alla “Suora dei poveri” del giardino dove sorgerà la statua.

La giunta evidenzia come la figura di Madre Teresa «oltre ad essere apprezzata nel mondo come simbolo di accoglienza e generosità, è molto sentita dalla comunità albanese». Per la precisione, la statua viene realizzata grazie all’interessamento dell’associazione “Albanesi di San Benedetto del Tronto” presieduta da Vasil Nushi. Dal Comune sottolineano come quest’associazione rappresenti «una comunità locale ben integrata ed attiva». 


Tra le positività che comporterà la nuova statua, l’amministrazione Spazzafumo evidenzia «un maggior abbellimento dell’area verde». Il tutto a costo zero per le casse pubbliche. Come si evince dall’ultimo atto di giunta, l’associazione del presidente Nushi, intende effettuare i lavori a proprie cure e spese, senza oneri a carico del Comune, proponendo anche di farsi carico della manutenzione ordinaria e straordinaria del manufatto. Madre Teresa ricevette il Premio Nobel per la Pace nel 1979, morì nel 1997 a Calcutta ed è stata proclamata santa nel 2016 da Papa Francesco.

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