San Benedetto, giorni di odissea
per pagare 2,70 euro di multa

La burocrazia sfissiante
La burocrazia sfissiante
2 Minuti di Lettura
Domenica 8 Maggio 2016, 09:26
SAN BENEDETTO - Due giorni di odissea tra gli uffici per versare l’ “enorme” somma di 2,70 euro di multa. E la peregrinazione non è ancora finita. Accade a San Benedetto dove un cittadino si è accorto di aver commesso un errore “imperdonabile” e ora è costretto a pagare più in termini di tempo che di denaro.
Come molti il pensionato ha affittato la propria abitazione. Pensava di farlo per un anno soltanto. Poi invece si è reso conto che l’inquilino andava bene, che tutto era tranquillo e tacitamente ha lasciato che le cose andassero avanti. Ma, arrivato a maggio, ha avuto uno scrupolo di coscienza. E’ andato all’ufficio delle Entrate per informarsi sulle procedure da seguire per rinnovare l’affitto. I suoi rimorsi avevano colto nel segno, troppo era il tempo trascorso tra la prima stipula e il rinnovo, gli toccava pagare una multa. Ha quindi chinato il capo, pensando a qualche stangata di inizio stagione quando però, ecco, la buona notizia: il solerte impiegato, dopo conciliabolo con colleghi e capi, gli ha comunicato che le sue pene erano poche e che con 2,70 euro, insomma poco più che un caffé e un cappuccino, se la sarebbe cavata.
Dalla gioia di non essere incappato nelle maglie del Fisco - che sa essere inflessibile quando vuole - alla delusione di dovergli regalare buona parte delle sue giornate è passato davvero un “amen”. Non poteva certo regolare quel conticino lì, nell’Agenzia. Doveva munirsi di foglio “F 24” e con quello andare in banca. Anche qui il pensionato era pronto a versare la commissione che sarebbe stata più alta della multa ma ha trovato il comprensivo bancario che forse si è un po’ vergognato a pretendere la cifra. Tutto contento di poter tornare a dimostrare la sua “innocenza” e in pochi minuti liberarsi del “debito” con l’Erario, il nostro nonno si è però accorto di dover riempire un modulo . 
Tre pagine di modulo. Una mattinata non sarebbe bastata anche se lui è ancora più che arzillo e si leva di buon mattino. Anche perché dopo le 12 gli uffici pubblici chiudono.
“Avevo chiesto - spiega il malcapitato ma informato cittadino - se valeva anche per me la recente legge che le tasse sotto i 12 euro non si pagano più. Ma mi hanno risposto che non è questo il caso. Così mi sono informato in Comune, ci dovevo comunque passare, dove invece mi hanno confermato l’opportunità». Ora il nostro amico domani tonerà alla carica. Con pazienza prenderà il suo numerino e aspetterà con calma il suo turno. Si sarà così tolto il peso.
«Per fortuna - conviene - io ho tempo. Mi fa pena chi lavora e non ha tempo di star dietro a tanta burocrazia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA