SAN BENEDETTO - La notizia della rissa avvenuta in piazza Garibaldi ha suscitato diverse reazioni tra i cittadini soprattutto tra chi, da anni, lamenta i disagi della cosiddetta movida molesta. L’ex presidente del comitato di quartiere Marina centro Giovanni Filippini non vuole creare un collegamento tra le intemperanze legate all’abuso di alcol e il grave episodio di cronaca.
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«Credo, spero e mi auguro che siamo di fronte ad un caso sporadico legato ad altre vicende isolate - afferma - se qualcuno cretino va in giro con il coltello non è perché voleva uscire per fare baldoria ma forse c’è dietro altro.
Il nodo dei controlli
Filippini parla di pochi controlli: «Leggo spesso sui giornali che vengono ritirate le patenti per l’alcol sul lungomare - afferma - ma in c’è anche il centro oltre al lungomare e qui i disagi provocati da persona che bevono troppo ci sono». Resta comunque il fatto che l’episodio della rissa, pur non essendo collegato, stando a quanto emerso nel lavoro di indagine dei carabinieri, a fenomeni della cosiddetta movida molesta, ha riaperto di fatto la polemiche in merito alle notti brave della Riviera anche perché arriva alla vigilia delle festività natalizie che vedranno aumentare il rischio di fenomeni di intemperanze legate dai giovani che alzano troppo il gomito.
La guardia alta di Spazzafumo
Il Comune alzerà la guardia dopo aver parlato di un bilancio positivo relativamente l’ordinanza estiva che lo stesso sindaco Spazzafumo ha dichiarato essere andata bene. «Per quanto riguarda la parte istituzionale, devo sottolineare il fatto che sono stati migliorati i rapporti tra il comune e tutti gli organi di sicurezza come Prefettura e Questura - ha spiegato il primo cittadino - Si è creato un costante collegamento che qui dentro mancava. Le ordinanze che sono state pubblicate sono piaciute anche fuori da questo territorio. In alcune occasioni ufficiali ho avuto modo di parlare con i Prefetti di Roma e Ancona, tanto per fare un paio di esempi, che hanno riconosciuto il coraggio messo in campo nell’affrontare un argomento che non vuole affrontare mai nessuno: quello della chiusura dei locali e sappiamo benissimo che certi tasti la politica non li tocca mai perché ha paura di creare malcontento».