SAN BENEDETTO - «Finora è mancato un intervento forte del Comune nella campagna di solidarietà verso l’Ucraina e per l’accoglienza dei profughi. Speriamo nell’attivazione dell’amministrazione a coordinamento delle varie associazioni». Così il consigliere comunale Paolo Canducci, in prima linea con l’associazione Buonvento, che in questi giorni ha fatto da coordinamento con le altre realtà quali Ludoteka Wojtek, Radio Club Piceno, Rotaract e parrocchia di Sant’Antonio per la raccolta di oltre 2mila pacchi, presso la sede di via Gramsci ex Cinema Delle Palme, da inviare in Polonia e Ucraina.
Un grande aiuto è arrivato dalla comunità polacca a San Benedetto attraverso Barbara Foglio dell’associazione Ludoteka Wojka che nel momento in cui la Polonia ha aperto le frontiere con l’Ucraina è partita la raccolta di ogni materiale possibile dai vestiti per bambini alle coperte, fino ai generi alimentari e medicinali. A oggi sono partiti un camion pieno di merce diretto a Cracovia, due pullman verso l’Ucraina, un carico organizzato alla parrocchia Sant’Antonio assieme a una chiesa di Tolentino sempre verso l’Ucraina, mentre lunedì un nuovo carico partirà alla volta della Polonia. Anche le imprese si sono date da fare a cominciare dalla ditta Zoboletti che ha messo a disposizione la sua logistica, così l’azienda Maflow.
Tanti i volontari, circa 60, che in questi giorni hanno affollato la sede di via Gramsci mettendo a disposizione il proprio tempo per raccogliere il materiale che veniva donato dalle tante famiglie, donne con bambini, che hanno voluto contribuire a questo momento di solidarietà. Attualmente ciò che serve maggiormente sono i medicinali e prodotti per il primo soccorso come bende e garze, infatti si intende coinvolgere anche le farmacie locali per creare una catena di aiuti.
Molto materiale sarà dirottato anche a favore dei profughi che hanno raggiunto il Piceno, solo ieri in Ascoli ne sono arrivati 200 e alcune famiglie a San Benedetto. Una decina di persone quelle che hanno raggiunto la Riviera, esclusivamente donne e bambini, che avrebbero trovato una sistemazione provvisoria. Se il numero dovesse salire, come è probabile, ci sarà un coinvolgimento della Protezione Civile dal momento che i centri di accoglienza straordinaria in provincia sono pieni.
«Siamo nati come associazione culturale- ha spiegato il vice presidente di Buonvento Pietro Canducci – in questa occasione ci siamo attivati per creare questa catena di solidarietà che ha visto coinvolto un centinaio di ragazzi.