Sospeso infermiere non vaccinato, diffida dell’avvocato all’Area vasta: «Decisione illegittima e discriminatoria»

L'ospedale di San Benedetto
L'ospedale di San Benedetto
di Emidio Lattanzi
2 Minuti di Lettura
Domenica 19 Settembre 2021, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 08:36

SAN BENEDETTO - L’Area vasta è stata diffidata da un ufficio legale sambenedettese per la sospensione di un infermiere del Madonna del Soccorso che viene considerata «illegittima e discriminatoria». È tutto contenuto, nero su bianco, nella lettera firmata dall’avvocato Patrizia Paolucci che assiste l’operatore sanitario che ha ricevuto il provvedimento di sospensione dal lavoro per non aver fatto il vaccino. 

 

Una situazione che l’Area vasta aveva annunciato nelle scorse settimane quando era venuto fuori che c’erano sette situazioni, relative ad altrettanti operatori sanitari, che sarebbe andate incontro alla sospensione dal lavoro. Di quelle persone due hanno alla fine deciso di adeguarsi e fare il vaccino, altre quattro sono comunque state lasciate a svolgere il loro lavoro mentre l’infermiere è stato, di fatto, l’unico ad essere davvero sospeso dal lavoro come previsto da una determina che ora l’avvocato Paolucci contesta nella lettera di diffida inviata ai vertici dell’azienda sanitaria locale.

«Il provvedimento - afferma Paolucci - è altamente discriminatorio poiché nonostante siano numerosi lavoratori assunti presso l’Area vasta che hanno ricevuto le comunicazioni previste dall’articolo 4 comma 6 della legge 76/2016 o comunque che non hanno assolto all’obbligo imposto con tale legge soltanto il mio assistito è stato sospeso mentre i suoi colleghi continuano tranquillamente a lavorare nei reparti in cui sono assegnati a maggior ragione se si considera il fatto che l’infermiere è assegnato al reparto Covid/ rianimazione quindi si trova in contatto con pazienti infetti mentre i suoi colleghi non vaccinati lavorano in reparti no covid». 


La sospensione comminata viene per questo definita ingiusta e ingiustificata e ne viene chiesta la revoca.

L’avvocato Paolucci parla infatti di palese discriminazione «anche riguardo gli altri quattro dipendenti indicati con lui nella determina di sospensione. Infatti, come si legge da tale determina, la sospensione dal servizio senza retribuzione di fatto è stata applicata solo nei confronti del mio assistito dal momento che per gli altri lavoratori esistevano condizioni sospensive o di inapplicabilità quali: “periodo di malattia, assente dal servizio ad altro titolo, non risulta ricoprire un profilo “esercente la professione sanitaria di interesse sanitario”, cessata dal servizio presso questa Area vasta con decorrenza 4 maggio. Il comportamento tenuto solo ed esclusivamente nei riguardi dell’infermiere rende ancora di più la sospensione erogata degna di impugnazione e di revoca in quanto palesemente discriminatoria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA