SAN BENEDETTO - Una barca a fuoco, due marittimi feriti in modo molto serio: il primo ustionato e il secondo folgorato. L'intervento dell'elicottero, della capitaneria di porto, del 118 e dei vigili del fuoco. Tutto al molo Nord del porto di San Benedetto e tutto, fortunatamente, per finta. Ieri si è infatti svolta un'importante simulazione a bordo del Repepè, l'imbarcazione messa a disposizione dal marittimo Pietro Ricci.
Il peschereccio è infatti stato teatro di un incendio in segiuto al quale è scattato l'allarme.
Uno dei due, l'ustionato, è stato accompagnato fino all'elicottero per il trasporto ad Ancona mentre il secondo è stato accompagnato al Madonna del Soccorso con l'altro mezzo di emergenza. «Si tratta - ha spiegato la comandante della capitaneria Alessandra Di Maglio - di una esercitazione che viene effettuata, in ambito portuale, a cadenza semestrale. Abbiamo inscenato un incendio a bordo di un peschereccio con un marittimo ustionato e un altro traumatizzato e folgorato. Il comandante dell'unità ha chiamato il 1530 per allertare la guardia costiera e noi abbiamo attivato i soccorsi chiedendo l'intervento del 118 e dei vigili del fuoco». A coordinare le unità sanitarie, come detto, è stata la dottoressa Principi che ha seguito personalmente tutte le varie operazioni: «Dalla chiamata al nostro arrivo sul luogo della simulazione sono trascorsi quattro minuti - ha spiegato -. Sono andate due squadre perché la chiamata parlava di due feriti gravi e perché trattandosi di un incendio c'era la possibilità che qualcun altro potesse essersi fatto male. Siamo intervenuti sulla barca, stabilizzati i due pazienti e alle 10.15 (la prima chiamata era arrivata alle 9.52) tutti e due erano già caricati a bordo dei mezzi in direzione ospedale».