Nuova vita per l'ex deposito della Forst. Ecco che cosa prevede il progetto di riqualificazione

L'ex deposito della Forst
L'ex deposito della Forst
di Alessandra Clementi
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Sabato 8 Gennaio 2022, 05:45

SAN BENEDETTO - Appartamenti e negozi al posto del deposito Forst. Porterà la firma dell’impresa di costruzione Saxa l’intervento che andrà a conferire un nuovo volto all’ex birreria Forst che insiste su via Dari. Si tratterebbe del secondo capannone riqualificato, in ambito portuale, dopo quello del palazzo del ghiaccio. Si tratterà di una riqualificazione. Quindi demolizione del vecchio capannone della Forst appartenente alla famiglia Marchegiani e realizzazione di appartamenti e negozi. 

 

In queste settimane è in via di definizione il progetto che sta portando avanti la Saxa di Vittorio Massi.

Da anni il deposito dell’ex birreria campeggia come uno dei tanti capannoni dismessi, ha perso anche la storica insegna. Edificio che fino al 2016 fu tra le zone presenti nei Progetti di riqualificazione urbana (Poru) portati avanti dalla giunta Gaspari che prevedeva interventi urbanistici in cambio della riqualificazione di altre aree e in quell’occasione il restyling avrebbe riguardato sempre una zona annessa al porto. Poru che non vennero mai alla luce, e ora si gioca la carta della riqualificazione per ridare vita a questo stabile attraverso il quale si conferirà un nuovo volto a un intero comparto. Stessa operazione infatti è stata eseguita dalla ditta ascolana Catalini con il recupero della vecchia ghiacciaia con realizzazione di una palazzina in via Dari assieme alla creazione di un nuovo parco bau per la città. 

«Non procederemo attraverso l’articolo 16 – spiega Masi della Saxa – tanto che siamo usciti anche dalle varianti, ma lavoreremo attraverso lo strumento della riqualificazione anche per ridare vita a questa zona». La palazzina al posto della birreria però non potrà avere garage interrati. Anche questo progetto si sta scontrando con le normative regionali del Piano di gestione integrata delle zone costiere che vieta di costruire sottoterra, a 200 metri dal mare. Una delle norme che ormai da anni non sta facendo dormire sonni tranquilli a tecnici e costruttori, limitando gran parte degli interventi edilizi sulla costa. Questo comporta la realizzazione di parcheggi a raso e soprattutto il reperimento degli spazi per la sosta. 

Un intervento quello che interesserà l’ex Forst, così come è stato per il palazzo del ghiaccio, reso possibile grazie alla riperimetrazione avvenuta con l’ultima approvazione del piano del porto risalente alla giunta Gaspari che ha permesso di sottrarre gli edifici dall’ambito portuale che imponeva destinazioni esclusivamente di natura marittima, non a caso gran parte dei negozi che insistono su via Dari e via Colombo sono legati alle attività portuali. In questo comparto rientra anche l’ex palazzina Santarelli, che si staglia a nord del porto come uno scheletro incompiuto, oggi passata a una compagnia londinese e che rientra tra le sei varianti in attesa di conoscere il proprio destino, tanto che ne è stata chiesta la valutazione all’Agenzia delle entrate ma non si sa se verrà realizzata la trasformazione in residenziale o si dovrà attendere l’approvazione di un nuovo Piano regolatore generale.

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