San Benedetto, incarichi esterni
Guido Renzi va alla Corte dei Conti

Il Comune di San Benedetto
Il Comune di San Benedetto
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 06:05
SAN BENEDETTO - Due incarichi esterni quando le stesse professionalità potevano essere attinte in Comune. È l’accusa che il dipendente ed ex capo di gabinetto del sindaco Gaspari, Guido Renzi, riporta nell’esposto alla Corte dei Conti presentato ieri dall’avvocato Christian Lucidi assieme alla diffida contro il Comune per il suo spostamento al porto. Gli incarichi a cui fa riferimento Renzi riguardano Vincenzo Vannucci per patrocinio e rappresentanza legale dell’ente per contenziosi tributari e per assistenza legale (costo di 25.200 euro). Altro incarico a Corrado Luigi Maravalle sempre per patrocinio assistenza tecnica e riscossione e recupero crediti per altri 25.200 euro. Secondo Renzi con questi due incarichi si sarebbe violato il regolamento che impone di affidare incarichi esterni solo dopo aver appurato che non esistono le stesse professionalità all’interno dell’ente. Renzi sottolinea come egli stesso sia un esperto in materie contabili e fiscali con iscrizione all’albo dei commercialisti ed esperti contabili. Allora perché andare ad attingere fuori dalla pianta organica e soprattutto perché spendere ulteriori risorse? A questo punto il professionista chiede alla Corte dei Conti di accertare la responsabilità dei soggetti coinvolti e di essere sentito dal procuratore. Inoltre Renzi diffida il Comune a seguito della riorganizzazione del personale che lo ha visto assegnato, secondo lui illegittimamente, al neo istituito servizio porto e mercato ittico. «Renzi - afferma il legale Lucidi - risulta pressoché totalmente demansionato in quanto titolare di compiti non solo estranei alla sua qualifica, ma anche del tutto banali e quantitativamente e qualitativamente imparagonabili a quelli precedenti. La professionalità dello stesso Renzi viene del tutto calpestata. Risulta quindi evidente il pesante danno professionale che, per effetto della dispersione del precedente patrimonio professionale e della mancanza di ogni prospettiva di sviluppo e carriera».
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