La desolazione
La desolazione
«Tutt’intorno - però - nota Pietro Canducci recentemente nominato portavoce di Europa Verde - ci sono rami, tronchi (anche enormi), rifiuti (prevalentemente plastica, reti e cassette di polistirolo), paletti e recinzione divelti…..insomma una vera desolazione, per non parlare del fosso completamento coperto dai tronchi e dai rami e ostruito dalla forza del mare rendendolo estremamente pericoloso. Non è che la Sentina fosse ben messa prima ma dopo le mareggiate il suo grido di dolore è forte: in mezzo al “mare” di cemento che caratterizza la nostra città c’è un diamante incastonato nel verde attorno al quale è calato un orrendo silenzio: nessuno se ne prende cura, nessuno la protegge. Se scompare la Sentina, scompare San Benedetto: Salviamo la Sentina».
Lo studio
Dopo lo studio dell’Enea per la quale la Sentina figura tra le 40 aree costiere italiane a rischio inondazione, infatti, gli uffici comunali stanno monitorando l’iter dello stanziamento di 6 milioni appunto per il quale si stanno predisponendo le schede da mandare a Bruxelles. Ma i tempi sono biblici almeno 6 mesi solo per redigerli, chissà quanti per ottenere materialmente i finanziamenti che serviranno a realizzare solo 1,5 chilometri di barriere soffolte.
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