Sentina, l’erosione colpisce forte: sono fermi i 6,6 milioni per le scogliere

L'erosione alla Torre sul porto della Sentina
L'erosione alla Torre sul porto della Sentina
di Laura Ripani
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Mercoledì 30 Novembre 2022, 04:50

SAN BENEDETTO -  «C’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra» canta Lucio Dalla nell’Anno che verrà. Alla Sentina arriveranno presto alcune protezioni  sotto forma di materiale che sarà infilato in contenitori, ovviamente ecologici, utilizzati per evitare che il mare Adriatico aggredisca la  Torre sul porto, peraltro l’area meno danneggiata di tutta la Riserva ma quella più importante dal punto di vista culturale tanto da essere stata inserita dal Fai tra i Luoghi del cuore. 

 


La desolazione


«Tutt’intorno - però - nota Pietro Canducci recentemente nominato portavoce di Europa Verde - ci sono rami, tronchi (anche enormi), rifiuti (prevalentemente plastica, reti e cassette di polistirolo), paletti e recinzione divelti…..insomma una vera desolazione, per non parlare del fosso completamento coperto dai tronchi e dai rami e ostruito dalla forza del mare rendendolo estremamente pericoloso. Non è che la Sentina fosse ben messa prima ma dopo le mareggiate il suo grido di dolore è forte: in mezzo al “mare” di cemento che caratterizza la nostra città c’è un diamante incastonato nel verde attorno al quale è calato un orrendo silenzio: nessuno se ne prende cura, nessuno la protegge. Se scompare la Sentina, scompare San Benedetto: Salviamo la Sentina».

«È una situazione che abbiamo ben presente - spiega Claudio Voltattorni recenetmente nominato presidente dell’Area Protetta - ma che purtroppo non è nuova. Da anni durante l’inverno a causa dell’innalzamento del mare provocato dai cambiamenti climatici la zona vicino al fiume Tronto viene aggredita dall’erosione. Per fortuna poi durante l’estate in buona parte la sabbia viene restituita ma nel frattempo ci rendiamo conto che ci sono interventi da fare. E la Regione con delibera n.33 dello scorso 14 aprile ha inteso porre rimedio indicando in 6,66 milioni di euro lo stanziamento da richiedere alla Comunità Europea per realizzare gli interventi urgenti». 

Lo studio


 

Dopo lo studio dell’Enea per la quale la Sentina figura tra le 40 aree costiere italiane a rischio inondazione, infatti, gli uffici comunali stanno monitorando l’iter dello stanziamento di 6 milioni appunto per il quale si stanno predisponendo le schede da mandare a Bruxelles.

Ma i tempi sono biblici almeno 6 mesi solo per redigerli, chissà quanti per ottenere materialmente i finanziamenti che serviranno a realizzare solo 1,5 chilometri di barriere soffolte.

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