Dragaggio del porto a San Benedetto, 15 anni di rimpalli. I pescatori: «Rischiamo la vita ogni giorno e nessuno fa niente»

Dragaggio del porto a San Benedetto, 15 anni di rimpalli. I pescatori: «Rischiamo la vita ogni giorno e nessuno fa niente»
Dragaggio del porto a San Benedetto, 15 anni di rimpalli. I pescatori: «Rischiamo la vita ogni giorno e nessuno fa niente»
di Emidio Lattanzi
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Martedì 20 Dicembre 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 10:54

SAN BENEDETTO - Quindici anni senza dragaggio. Tra rinvii e promesse mancate, l’escavo del porto sambenedettese manca dal 2008. Nel frattempo sono cambiati anche gli enti che hanno il compito di predisporre gli interventi. Ora c’è l’Autorità portuale di sistema che, da Ancona, lancia sporadici aggiornamenti su un iter che sembra essere davvero infinito. 


I rischi


Nel frattempo al porto di San Benedetto si rischia quotidianamente qualcosa di più che il semplice guasto causato da un incagliamento.

Che poi non è neppure indolore se si pensa che proprio in queste settimane, uno dei pescherecci più grandi del porto sarà costretto a cambiare l’elica. Un esborso tutt’altro che indolore se si pensa che il costo si aggira intorno ai 18mila euro. «Ma il problema principale - afferma Pietro Merlini, marittimo sambenedettese e delegato Coldiretti - è legato alla sicurezza. Dobbiamo fare attenzione anche a non rimanere senza aspirine a bordo e poi però lasciano il fondale in quelle condizioni», La frustrazione è tanta anche perché da anni piovono promesse e vengono snocciolate date che puntualmente passano senza alcun tipo di intervento.

«Ogni giorno - afferma l’ex assessore Nazzareno Torquati - duecento pescatori rischiano la vita all’entrata o uscita dal porto perché non c'è il dragaggio dei fondali. È vergognoso che nessuno se ne interessi e che l’ Autorità portuale prenda in giro da anni la città sfruttando il fatto di avere una amministrazione pubblica incompetente e immobile».

L'affondo arriva anche dal Pd, per voce di Pier Giorgio Giorgi: «Oltre un anno per il dragaggio del porto non è una tempistica da paese civile - spiega riferendosi all’avvio dell’iter annunciato nel 2021 -. Abbiamo raccolto lo sfogo e l’amarezza dei nostri marinai e qualcuno di loro ci ha detto: che finché non succede qualche disgrazia non sono contenti. Dopo sono pronti ad adornarsi della fascia tricolore per presenziare ai riti funebri mentre tutta la marineria versa lacrime amare. Una presa di posizione sarebbe più che giustificata».


I ritardi


Giorgi punta il dito contro la lunghezza di tutta la procedura: «Nell’aprile del 2021 - spiega - una barca rimase incagliata nel porto di San Benedetto e ancora stiamo attendendo un intervento risolutivo da parte dell’Autorità di Sistema. Chi va in mare rischia ogni volta un incidente. I pescatori sambenedettesi si sentono traditi e presi in giro da una certa politica che li accarezza in campagna elettorale e li abbandona subito dopo il voto. Facciamo appello alla comandante della capitaneria Alessandra Di Maglio, che fin dall’inizio del suo mandato si è dimostrata attenta alle problematiche del nostro porto, affinché si giunga presto ad una soluzione positiva della vicenda nel più breve tempo possibile».

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