Dionisio esce in mare con la moto d'acqua, avvista e salva una tartaruga ferita tra detriti e laccio da pesca d'altura

Dionisio esce in mare con la moto d'acqua, avvista e salva una tartaruga ferita tra detriti e laccio da pesca d'altura
Dionisio esce in mare con la moto d'acqua, avvista e salva una tartaruga ferita tra detriti e laccio da pesca d'altura
di Emidio Lattanzi
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 05:25

SAN BENEDETTO - Completamente impigliata in un cavo da pesca d’altura agganciato attraverso un amo infilato in bocca. E’ così che Dionisio Uriani, il titolare della Project One, storica attività della spiaggia sambenedettese che organizza tour in mare a bordo di moto d’acqua, ha trovato una tartaruga. E’ accaduto a circa un miglio al largo della spiaggia della Sentina dove Uriani stava facendo un giro con un suo amico. 

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Il racconto 
«Ho visto alcuni detriti in acqua - spiega - e mi sono avvicinato per rimuoverli. Tra questi c’era la tartaruga. Aveva un amo conficcato in bocca ed era completamente avvolta in una cavo di pesca d’altura. E’ stato complicato recuperarla e portarla a terra. L’ho dovuta prendere sottobraccio e raggiungere poi, con tutte le cautele possibili la spiaggia». Del rinvenimento sono subito state avvisate le autorità, in primis la capitaneria di porto quindi l’Università di Camerino. L’animale era ferito ma, fortunatamente, non in condizioni disperate. La guardia costiera l’ha così affidata all’ospedale delle tartarughe di Riccione, gestito dalla Fondazione Cetacea.
 
Problema plastica in mare
L’animale sopravvivrà ma quanto accaduto riaccende i riflettori sul problema delle plastiche in acqua e dell’inquinamento dell’Adriatico. Se i pescatori del porto affermano di trovarsi di fronte a tantissimi detriti, anche in mare aperto, lo stesso Uriani testimonia di trovarsi spesso di fronte ad una situazione che va peggiorando anno dopo anno. «Ogni stagione è peggio - afferma - noi cerchiamo nel nostro piccolo di dare una pulita, di portar via quello che incontriamo lungo la nostra strada ma è una goccia nel mare». Per questo motivo da alcuen stagioni ha messo in campo una iniziativa. «Ai nostri ospiti - afferma - chiediamo di raccogliere durante i loro tour il i rifiuti e le plastiche che incontrano lungo la loro strada in cambio, quando tornano a terra e ci consegnano i rifiuti, offriamo loro dei premi come, ad esempio, un ulteriore giro gratis».

San Benedetto in prima 
fila Lo scorso anno proprio la città di San Benedetto, con quaranta pescherecci del porto, si era resa protagonista di un’iniziativa che ha consentito di riportare a terra circa ventiquattro tonnellate di rifiuti, più della metà composta da materiali plastici. Un’iniziativa che li ha portati fino in Vaticano, al cospetto di Papa Francesco che, dopo quell’incontro, ha più volte elogiato il lavoro dei marittimi. L’esperienza sambenedettese è arrivata anche alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati da dove l’onorevole Paola Deiana sta lavorando per estendere il tutto a livello nazionale. Ma l’iniziativa al momento molto più fattibile è quella annunciata da Marco Bruciapaglia dell’Autorità Portuale di Sistema dell’Adriatico Centrale: «Dovremmo inserire questa attività - ha detto - nel piano di gestione dei rifiuti portuali che stiamo aggiornando. Questa iniziativa la vorremmo estendere anche agli altri porti di nostra competenza come Pesaro, Ancona, Falconara, Pescara e Ortona».
 

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