SAN BENEDETTO - Sforamento delle polveri sottili Pm 10 - quasi il doppio rispetto alla norma - benzene e monossido di carbonio. Sono questi gli inquinanti dispersi nell'aria, rilevati a circa 300 metri dalla ditta Italservizi, e rintracciati nell'aria durante la fase più acuta dell’evento (giorni 5 e 6 gennaio). Lo ha osservato l'Arpam che ha pubblicato, sul proprio sito, i dati rilevati dal laboratorio mobile dai quali si osserva un innalzamento dei valori di concentrazione degli inquinanti benzene, monossido di carbonio e polveri PM10 rispetto ai valori registrati dalla stazione di San Benedetto del Tronto, non coinvolta dall’evento in questione.
Alla fase più intensa del fenomeno è seguita, con il progressivo estinguersi dell'incendio, la costante diminuzione della concentrazione degli inquinanti, fino a diventare confrontabili con quanto rilevato dalla centralina cittadina e inferiori alle soglie previste dalla normativa sulla qualità dell’aria, a più di 4 chiloemtri in linea d'aria dalla ditta andata a fuoco.
In particolare, il livello di PM10 è sceso sotto la soglia prevista da normativa già il 6 gennaio, mentre il livello di monossido, che risente maggiormente della combustione incompleta tipica delle ultime fasi di spegnimento, è sceso sotto la soglia nella giornata del 9 gennaio.
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