Gli utenti trovano il Cup chiuso: nessun cartello e monta la rabbia a San Benedetto. Rinviati visite ed esami

Gli utenti trovano il Cup chiuso: nessun cartello e monta la rabbia. Rinviati visite ed esami
Gli utenti trovano il Cup chiuso: nessun cartello e monta la rabbia. Rinviati visite ed esami
di Alessandra Clementi
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Domenica 11 Dicembre 2022, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 16:54

SAN BENEDETTO - “Il Cup questo pomeriggio è chiuso”. È quanto si sono sentiti rispondere gli utenti che venerdì pomeriggio si sono recati presso il Centro unico di prenotazioni del Madonna del Soccorso trovando chiuso. Situazione che ha scatenato un caos totale per chi doveva sottoporsi a visite o ad esami ed è stato impossibilitato a pagare, rischiando anche di non poter ricevere la prestazione. 

 
 
La porta in vetro del piano terra che conduce al Cup, venerdì pomeriggio è rimasta chiusa e la sala, solitamente gremita di persone in attesa, era al buio. Tutti in ferie. Questa la motivazione che gli operatori hanno dato a tale chiusura, a quanti sono rimasti sbigottiti davanti a quella vetrata al buio, visto che il Cup da orario ufficiale rimane aperto fino alle 19. Una chiusura, tra l’altro, non comunicata con alcun cartello o informativa. Tutto è stato lasciato a un passaparola e a quanti hanno chiesto chiarimenti agli infermieri o medici che passavano da quelle parti. 
 
Ma dopo un primo momento di sbigottimento gli utenti poi si sono recati presso i reparti per essere sottoposti alla visita per la quale avevano presso appuntamento o all’esame diagnostico richiesto. Ed è qui che si è scatenato l’inferno. Visto che ogni visita così come ogni esame prevede prima il pagamento del ticket presso il Cup per poi recarsi nei vari reparti muniti di fatturazione. Operazione quest’ultima che venerdì non è stata possibile. 
 
I vari reparti hanno cercato comunque di effettuare le visite e gli esami, rimandando a ieri il pagamento delle prestazioni, affidandosi alla correttezza dei pazienti.

Alcuni hanno cercato di pagare on line scaricando l’applicazione dal telefono che tra l’altro richiede alcuni minuti e che molte persone anziane non riescono a effettuare avendo meno dimestichezza con il cellulare. Altri si sono sottoposti alle prestazioni con l’impegno di tornare il giorno successivo per saldare il pagamento. 


Non sono mancati attimi di tensione con persone, provenienti anche da fuori provincia, che si sono trovati con questo disservizio che si sono messi a bussare sulla vetrata del Cup inveendo contro un’organizzazione che aveva permesso la chiusura di un servizio come questo. «Arrivo da Porto San Giorgio e ora mi dite che è a rischio il mio esame diagnostico?», così un utente che a gran voce ha fatto sentire tutto il suo dissenso presso il Cup del reparto di Radiologia intorno alle 15 appena gi hanno comunicato che rischiava di non poter ricevere la prestazione. In particolare la situazione di coloro che hanno dovuto pagare una prestazione da libera professione senza poter ricevere il referto. 
 
Solitamente di fronte a un’eventuale chiusura del Cup gli utenti vengono chiamati telefonicamente e invitati a recarsi al centro di prenotazione per pagare qualche giorno o qualche ora prima, mentre questa volta non c’è stato alcun preavviso, scatenando il caos totale. Tra l’altro anche il fatto di mandare degli impiegati in ferie solitamente si effettua attraverso delle turnazioni, proprio per garantire comunque il servizio che è essenziale per un ospedale come il Madonna del Soccorso con migliaia di accessi al giorno e altrettante prenotazioni. Ancora un disservizio da parte di un nosocomio che soffre soprattutto per una forte carenza di personale, sia infermieristico che medico, ma che si trova anche con situazioni difficili date proprio dall’organizzazione dei servizi che come nel caso del Cup vanno in sofferenza. 

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