Cresce il gruppo misto
Dal prossimo consiglio Simone De Vecchis siederà tra i banchi dell’opposizione e andrà ad allargare il Gruppo misto dove già siedono Giorgio De Vecchis e Luciana Barlocci. Un Simone De Vecchis che oggi contesta soprattutto il metodo adottato dal sindaco ed è verso la figura del primo cittadino che si concentrano le due critiche. «”Insieme” era lo slogan della nostra campagna elettorale – spiega il capogruppo di Rivoluzione – ma dal momento dell’elezione è iniziato un processo di allontanamento dal concetto di condivisione e trasparenza. A mano che il tempo trascorreva ci siamo resi conto che per il sindaco la sua maggioranza era un inutile orpello con la quale condividere decisioni già assunte, proprio perché lui non ha mai compreso l’utilità di un dibattito. Dall’Insieme si è passati “all’io, io, io”». Quindi il metodo è il primo aspetto che De Vecchis pone sul bando degli imputati per questo addio a un anno e mezzo dall’inizio del mandato.
Il caso Ballarin
Ma la goccia che ha portato l’esponente di Rivoluzione al divorzio da Spazzafumo è stata il caso Ballarin. «Quanto avvenuto con il progetto dell’ex Fossa dei leoni – spiega Simone De Vecchis – è la prova del nove del modus operandi del sindaco e della sua amministrazione.
Promesse e Picenambiente
«Essere una coalizione civica e quindi apartitica- prosegue De Vecchis - non significa non fare politica. E’ mancato proprio questo: la politica. Così come una visione territoriale dove il sindaco è in prima fila per presentare degli eventi ma dove manda avanti gli altri nel caso di nomine Ciip dove ha disatteso in pieno le indicazioni arrivate dalla maggioranza». Pesa tanto la questione Picenambiente, il capogruppo di Rivoluzione aveva chiesto fortemente il riconoscimento del controllo pubblico della partecipata ma dopo promesse e rassicurazioni del sindaco e l’affidamento a Pellei a oggi non c’è traccia.