Un caso di Covid, solo due le imbarcazioni in mare: pesce azzurro pagato a peso d’oro

Solo due le imbarcazioni in mare: pesce azzurro pagato a peso d’oro
Solo due le imbarcazioni in mare: pesce azzurro pagato a peso d’oro
di Stefania Serino
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 03:10

SAN BENEDETTO  - Un caso di positività al Covid-19 al porto ie i prezzi del pesce azzurro schizzano alle stelle. Quaranta euro alla cassa dopo appena due giorni di fermo delle cosiddette “volanti”. Ad aver contratto il virus è un membro dell’equipaggio di una imbarcazione per la pesca del pesce azzurro. Sono rimaste quasi tutte attraccate al molto nord, fatta eccezione per la coppia “Cosma e Damiano” e “Riviera” che ha preso il largo. Ma gli effetti di questo ennesimo fermo iniziano già a farsi sentire nel settore fortemente penalizzato anche dalla chiusura dei ristoranti 

 
Con le “volanti” ferme in porto tra gli addetti ai lavori è sorto subito il sospetto. Non appena si è parlato di un possibile contagio, la voce ha fatto presto a circolare nell’ambiente marittimo. Anche da qui la scelta autonoma per molti armatori di rinunciare alla battuta di pesca. La Capitaneria era stata informata del temporaneo stop dagli armatori, ma inizialmente si parlava di decisione assunta in via precauzionale a fronte della positività di alcuni familiari di un equipaggio. Al momento si parla di un solo caso accertato. 

All’Area Vasta 5 non risulta alcun focolaio tra la marineria sambenedettese pertanto dovrebbe trattarsi di marittimi che provengono da fuori regione. Lavoratori che raggiungono la Riviera in autobus tra la domenica e il lunedì e ripartono a metà settimana verso giovedì.

Uno di questi avrebbe contratto il virus, di conseguenza tutti gli altri colleghi sono in quarantena. Da quanto si apprende in porto a fronte dei tamponi già eseguiti tutti gli altri membri degli equipaggi sono risultati negativi, ma vige ancora l’isolamento fiduciario, avendo diversi marittimi lavorato e viaggiato insieme al positivo anche a bordo dello stesso pullman. 


Già martoriato dagli effetti disastrosi del Covid con i ristoranti chiusi, il settore adesso fa i conti con questo ennesimo stop. All’asta del pesce azzurro una cassa è arrivata a costare fino a quaranta euro. Si parla della possibilità di poter formare un equipaggio “pulito” con marittimi che non hanno avuto contatti con il positivo e coloro che sono stati a contatto con lui. L’obiettivo è quello di poter garantire ugualmente il prodotto ittico a prezzi congrui. 

«Aspettiamo che le barche possano riprendere il mare – dice Lorenzo Marinangeli, commerciante ittico - parliamo di una decina di imbarcazioni, cinque coppie ed una quarantina di marittimi che vi lavorano a bordo. Speriamo che possa riprendere il largo anche qualche altra coppia di volanti nei prossimi giorni, saremmo comunque penalizzati per almeno quindici giorni. Già abbiamo subito il lockdown di marzo 2020 poi il fermo pesca ed ora questo nuovo stop forzato non ci voleva, siamo preoccupati. Le barche saranno ferme per almeno due settimane e gli effetti di questa situazione riguardano tutto l’indotto, già duramente colpito. Speriamo si risolva tutto prima possibile».

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