Vaccini Covid con l'effetto serra: proteste e malori nel Palas trasformato in un forno

San Benedetto, vaccini Covid con l'effetto serra: proteste e malori nel Palas trasformato in un forno
San Benedetto, vaccini Covid con l'effetto serra: proteste e malori nel Palas trasformato in un forno
di Emidio Lattanzi
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Venerdì 25 Giugno 2021, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 03:40

SAN BENEDETTO - Il vaccino in un forno. È la situazione descritta da diversi cittadini, e da qualche operatore sanitario, che descrivono con le più fantasiose metafore la situazione, in questi giorni, al palazzetto dello Sport di San Benedetto. Il centro vaccinale rivierasco non ha infatti alcun tipo di climatizzazione e all’interno si crea una sorte di effetto serra che rende, a detto di molti, quasi del tutto inospitale il pianeta Palaspeca. 

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Senza soluzioni 

Non esiste un impianto di condizionamento e non può essere neppure installato qualcosa di simile dal momento che gli impianti elettrici presenti da una trentina d’anni ormai, non consentirebbero quel tipo di alimentazione. Così ci si deve accontentare di quella che, al momento, è solo una promessa di portare sul parquet dell’impianto sportivo qualche condizionatore portatile. I famosi “Pinguini” che, dopo Ascoli, potrebbero svernare anche all’interno del palazzetto di San Benedetto. 
Il caso dei malori 
Sempre al Palasport sambenedettese nel frattempo si soffre e si parla addirittura di malori legati al caldo. Versione che viene però smentita dalla direttrice del distretto sanitario, la dottoressa Maria Teresa Nespeca. «Chi si è sentito male - sottolinea - ha accusato dei malori di tipo emotivo. Anche perché parliamo prevalentemente di giovani. Non mi risultano ci siano state persone anziane che si siano sentite male in questi giorni. Ci sono ragazzi che hanno paura dell’ago, hanno ansie legate al vaccino e per questo alcuni di loro si sentono male». La dottoressa Nespeca cita la propria esperienza: «Io, come tanti altri operatori sanitari - afferma - sto lì per ore ogni giorno, e non ho mai avuto problemi. Ovviamente una cosa è vera: fa davvero molto caldo». Insomma, il problema c’è e va in qualche modo risolto.
Prenotati i condizionatori 
«La struttura non ha alcun impianto refrigerante ma l’Area Vasta ha predisposto l’arrivo di condizionatori portatili che dovrebbero alleggerire la situazione e che mi auguro arrivino nel minor tempo possibile anche al palazzetto dello Sport di San Benedetto». 
Ci si mette pure il sole 
Un problema che viene denunciato da diversi giorni e che creerebbe anche problemi di tipo lavorativo dal momento che, con la complicità dei finestroni che si trovano sulla sommità degli spalti, la forte luce del sole impedisce, in alcune postazioni di medici infermieri, di riuscire persino a guardare lo schermo del computer. Un problema nel problema che rende ancor meno agevole un lavoro non semplice. 
Un lavoro complesso 
Quello degli operatori sanitari che lavorano all’interno del Palazzetto è infatti un lavoro complicato. Ogni giorno vengono gestiti diversi flussi di persone, tra chi arriva per la prima dose, chi per il richiamo, tra le persone fragili e i loro accompagnatori e così via. Un’opera di suddivisione costante delle persone alle quali somministrare il vaccino che parte dall’ingresso, dove ci sono i volontari delle associazioni che si sono messe a disposizione della causa, e arriva fino alle sedute interne dove gli infermieri hanno il compito di “scremare” le persone che devono ricevere il siero e didisporle in base al tipo di somministrazione. Tutto questo per ore e ore ogni giorno. E’ necessaria una concentrazione e un’energia che di certo, il grande caldo, non aiuta.
Spazi inadeguati
Il Palasport in questi mesi ha messo in evidenza tutti suoi punti deboli che se costanti nel tempo e di fronte a grandi quantità di lavoro diventano problemi seri.

Forse bisognava prendere maggiormente più sul serio le prime segnalazioni e pensare ad altre strutture più dinamiche per le vaccinazioni dopo l’emergenza iniziale. 

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