Conto salato per la Tari: alcune imprese ricorrono ai privati, i conti della raccolta pesano di più su chi resta

Conto salato per la Tari: alcune imprese ricorrono ai privati, i conti della raccolta pesano di più su chi resta
Conto salato per la Tari: alcune imprese ricorrono ai privati, i conti della raccolta pesano di più su chi resta
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Giovedì 4 Marzo 2021, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 19:22

SAN BENEDETTO  - Stangata Tari anche a causa delle imprese agricole che si rivolgono ai privati per lo smaltimento dei rifiuti San Benedetto Non bastava l’aumento imposto dal nuovo calcolo dell’Arera, a inasprire il balzetto della tassa rifiuti, ci sarà anche la scelta di diverse imprese di avvalersi di ditte private per lo smaltimento dei rifiuti, ampliando così la base imponibile.

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La spesa annuale della Picenambiente ammonta a 12.770.000 euro ed è inserita nel nuovo Piano economico finanziario che andrà al vaglio del consiglio comunale il prossimo 19 marzo e che dovrà essere coperta con le imposte dei contribuenti.

La riforma del Decreto Legge 152 del 2006 che si rifà al regolamento europeo classifica i rifiuti agricoli come speciali, in pratica tutti i resti provenienti da interventi di giardinaggio, fioriere, cooperative agricole. Precisamente le modifiche al D.Lgs. 152/2006 introdotte dal recente decreto legislativo 116/2020 eliminano le imprese agricole e industriali dal conteggio della Tari.

La riformulazione dei criteri di classificazione dei rifiuti, introdotta con il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, comporta, a partire dal 1 gennaio 2021, incrementi. Tutto questo, infatti, va a incidere sulle tariffe degli utenti. Il costo della Picenambiente di oltre 12milioni va comunque coperto attraverso la Tari, e il fatto di avere un gettito inferiore, al netto di quelle imprese che non si avvarranno più del servizio pubblico per il ritiro dei rifiuti, comporterà un aumento dell’imposta per le famiglie. Ancora l’ufficio ragioneria del Comune si sta occupando di questo aspetto al fine di quantificare la cifra che andrà a incidere sull’importo da coprire con le tasse. Non sono state ancora fissate le tariffe Tari e soprattutto non è stato ancora applicato il calcolo imposto dall’Arera.

Se gli uffici non dovessero farcela per tempo verranno inviate le cartelle esattoriali sulla base del calcolo effettuato finora, quindi in base al numero dei membri della famiglia e ai metri quadrati dell’abitazione, bollette con le scadenze di aprile, giugno e settembre, se poi dovessero arrivare i nuovi calcoli si procederà a inviare un conguaglio da pagare entro dicembre. Ma quanti sambenedettesi pagano la Tari? Presto detto: il 75%. Di questo 25% che non paga alla scadenza un 15% paga dopo i solleciti mentre rimane uno zoccolo duro del 10% che rimane inevaso. Tra l’altro sono cambiate le modalità di recupero infatti ora si invia la cartella esattoriale con il sollecito a pagare entro 60 giorni, poi in caso di mancato pagamento di procede con il pignoramento. In passato, invece, si procedeva con il sollecito e successivamente con l’ingiunzione.

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