Il Comune vuole mettere le palme, gli ambientalisti: «I pini di Porto d'Ascoli non si toccano, ricorreremo al Tar»

Il Comune vuole mettere le palme, gli ambientalisti: «I pini di Porto d'Ascoli non si toccano, ricorreremo al Tar» (Nella foto: gli ambientalisti pronti alla battaglia)
Il Comune vuole mettere le palme, gli ambientalisti: «I pini di Porto d'Ascoli non si toccano, ricorreremo al Tar» (Nella foto: gli ambientalisti pronti alla battaglia)
di Laura Ripani
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 08:06

SAN BENEDETTO - «Non si tagliano alberi senza validi e comprovati motivi. Lo sostiene Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 9178/2022 che segna una tappa storica nella tutela e salvaguardia degli alberi in generale». Ed è proprio a questa sentenza che Questione natura intende appellarsi, se, come oramai pare scontato, l’amministrazione deciderà di sostituire con le palme i pini di via Mare a Porto d’Ascoli.

 


Il provvedimento


«Il massimo organo di giustizia amministrativa nel nostro Paese - spiega Roberto Cameli leader del gruppo - evidenzia come sia fondamentale una seria motivazione di abbattimento di un albero, legata a effettive problematiche fitosanitarie e di stabilità dell’esemplare che siano ampiamente documentate da perizie tecniche strumentali e non solo attraverso la valutazione visiva. Si tratta, quindi, di un provvedimento importante nella gestione del verde urbano perché evita l’abbattimento di un albero in piena salute se non si ha la certezza scientifica e l’esistenza di un rischio potenziale per la pubblica incolumità».

Dunque ecco che i ragazzi non solo promettono barricate se gli alberi saranno toccati ma si avvarranno anche degli strumenti legali per fare valere quelli che a loro avviso sono gli interessi della comunità. «È bene riflettere - allargano il discorso i giovani ambientalisti - sul fatto che quella di molte amministrazioni sambenedettesi non è solo una lotta con i pini cittadini e con le loro radici ma si tratta di una storica ed immutata incapacità dell’apparato comunale di stabilire il giusto rapporto con la natura. Oggi si demonizzano i pini “Preferite i pini che fanno danni o le palme” questo è il concetto che pilatescamente viene diffuso nelle riunioni: ma in realtà tutti i tipi di piante soffrono e si difendono come possono».

I giovani pensano dunque a quanto successo in piazza Cristo Re, zona pavimentata da pochi anni «che è ormai tutta da rifare per un errato rapporto tra essenze arboree, spazi a loro destinati e qualità delle pavimentazioni che ben si prestano a essere sconnesse. Lì ci sono pini e palme e il problema viene risolto via via ponendo minuscole piante di bagolari - denominati Spaccasassi ed eliminati a Latina, Melegnano e Monza per danni ai marciapiedi - alberi che non contribuiscono alla creazione di masse arboree armoniche ma solo rimedi momentanei, tanto i danni verranno più in là quando ci saranno altri consiglieri comunali e altri tecnici che attribuiranno le colpe ai predecessori. Però la lotta è pure con i pioppi canadesi che si fanno spazio e rompono i marciapiedi; però la lotta è pure con le Tamerici che ristrette e strozzate in angusti spartitraffici sul lungomare stanno sopravvivendo rompendo i marciapiedi; però la lotta è pure con le palme che allargandosi rompono i marciapiedi». Insomma Questione natura se la prende un po’ con tutti.


L’affondo


«La cosa più facile - chiudono il loro intervento - è illudere con rendering superficiali dell’ufficio addetto, evitare ogni analisi legate alla fitopatologia eventuale, mettere nuove palmette e scappare: le piante piccole non danno immediati danni se piantate in luoghi inadeguati e il problema sarà dei posteri tra 10 o 20 anni». 

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