SAN BENEDETTO - È la prima stazione ferroviaria delle Marche per chi arriva da Sud. È il primo impatto con la Riviera delle Palme per migliaia di automobilisti che escono dal casello A14.
I
Due punti strategici per la città. Ma, paradossalmente, entrambi non sono adeguatamente valorizzati. Sulla facciata della stazione, manca la caratteristica scritta indicativa. Lacuna forse di poco conto per chi è della zona, ma grave per i turisti. Una pecca che va avanti da anni, più volte evidenziata dal comitato di quartiere.
Su questo fronte, il Corriere Adriatico ha contattato Rfi: società del gruppo Ferrovie dello Stato, che si occupa anche delle stazioni. Ebbene: Rete ferroviaria italiana fa sapere di essere a conoscenza della questione e di avere in programma un intervento. La tempistica, però, non è ancora chiara. Riguardo alla rotatoria in zona IperCoop: basta passarci per rendersi conto di quanto sia anonima e scialba. Non certo il massimo per una zona che è uno dei principali biglietti da visita della città.
Le richieste
«Un sostanzioso abbellimento di quella rotatoria non è più rinviabile - afferma Elio Core: presidente del comitato Porto d’Ascoli Centro -. Serve una bella scritta, tipo “Benvenuti nella Riviera delle Palme”, con giochi di luce e d’acqua.
Il sottopasso
Nell’ordine del giorno, spicca la richiesta di aggiornamenti sul progetto di ammodernamento del sottopasso di via Mare. Per l’associazione zonale, quella è la «priorità delle priorità». Un intervento di messa in sicurezza richiesto da tanti anni e, finora, rimasto sempre nelle (vane) promesse elettorali. Poi, troviamo la viabilità di via Musone. A seguire, Porto d’Ascoli Centro vuole risposte sulla manutenzione di strade e marciapiedi e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. All’ordine del giorno anche la richiesta di un restyling di piazza Cristo Re, con pedonalizzazione completa. Secondo le idee di Core e compagni, quella piazza potrebbe divenire il fulcro di un “centro commerciale naturale”. Ultimo, ma non ultimo: Porto d’Ascoli Centro pungola l’amministrazione per l’attivazione del cosiddetto “vigile di quartiere”.
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