Riviera, ecco lo studio
sui cambiamenti climatici

Riviera, ecco lo studio sui cambiamenti climatici
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Sabato 7 Marzo 2015, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 07:07
SAN BENEDETTO - Presentato lo studio sui cambiamenti climatici sambenedettesi, realizzato da Massimiliano Fazzini (meteorologo e climatologo, docente presso l’università di Ferrara) che comprende il periodo tra il 1993 ed il 2014, analizzando i dati di cinque stazioni di rilevamento sparse lungo il territorio rivierasco.

Presentando il suo lavoro alla stampa, Fazzini ha gettato un occhio anche sulla strettissima attualità, tirando le somme dell’ultima ondata di maltempo con cui, in settimana, la Riviera ha dovuto fare i conti. Le raffiche di vento hanno superato gli 80 chilometri orari e, in poco più di un giorno, è caduto un quantitativo di pioggia che supera del 20% le precipitazioni-medie dell’intero mese di marzo. Mese che, tra l’altro, statisticamente risulta essere il terzo più piovoso a San Benedetto, preceduto solo da settembre e dicembre. Nel recente passato, un simile quadro meteo si era già verificato, ma aveva causato disagi e danni ben più consistenti, in particolare sul fronte degli allagamenti.

“Stavolta le cose sono andate meglio perché nel frattempo sia il Comune che la Ciip hanno messo in campo diversi interventi per mitigare i rischi di un clima che sta cambiando e lo studio di Fazzini ci fornisce ulteriori indicazioni operative in tal senso” afferma l’assessore all’ambiente Paolo Canducci sottolineando che l’obiettivo è arrivare a formulare un Piano d’adattamento climatico della città: strumento che, al momento, in Italia hanno solo Bologna e Ancona. “La decisione di piantumare delle essenze arboree in via Manzoni, rendendo questa strada un viale alberato, l’abbiamo presa anche sulla base di questo studio, che ci è utile pure per combattere le cosiddette isole di calore” chiarisce ancora Canducci riferendosi al fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali. A proposito di caldo: viene smentito chi, d’estate, lamenta una canicola troppo opprimente. Lo studio, infatti, cita due distinti indici che misurano i disagi da calore ed entrambi, negli ultimi 4 anni, non hanno mai registrato giornate seriamente problematiche. Storicamente, comunque, con buona pace del Ferragosto, il mese più caldo in assoluto risulta essere luglio. Dagli anni Novanta ad oggi, inoltre, le temperature notturne si sono costantemente abbassate e questo trend smentisce chi parla di una tropicalizzazione del clima sambenedettese. Tesi valida solo per le piogge (sempre più intense) ma non per la colonnina di mercurio, che va verso una continentalizzazione del quadro termico. Proprio riguardo alle precipitazioni, c’è un dato significativo: lo scorso anno sono caduti complessivamente 838 mm di piogge, ben più della media annuale che si ferma a 545. I giorni di pioggia sono rimasti costanti negli ultimi vent’anni, ma la quantità di acqua è aumentata notevolmente. Tornando all’ultima ondata di maltempo, Fazzini punta i fari anche sulle condizioni dell’Adriatico: si sono registrate onde superiori ai 4 metri e il livello medio del mare si è innalzato di oltre un metro.

“Fattore mai rilevato dal 2001, che dovrà essere tenuto in debito conto” mette in chiaro l’esperto, per il cui lavoro l’amministrazione comunale ha fornito un rimborso spese di circa duemila euro. Insomma: nessuna nuova faraonica consulenza esterna. Lo studio verrà divulgato sul sito web dell’Ente e presentato nel corso di un incontro pubblico che vedrà come protagonisti gli studenti liceali.
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