Il piromane sparge gli inneschi. Seconda notte consecutiva tra le fiamme. Lo psicologo traccia un identikit

Il piromane sparge gli inneschi. Seconda notte consecutiva tra le fiamme. Lo psicologo traccia un identikit
Il piromane sparge gli inneschi. Seconda notte consecutiva tra le fiamme. Lo psicologo traccia un identikit
di Emidio Lattanzi
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Lunedì 7 Settembre 2020, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 10:19
SAN BENEDETTO La situazione è ormai al limite della sopportazione. Il piromane continua impunemente a colpire e gli elementi raccolti la scorsa settimana, sia le immagini delle telecamere a Massignano che gli avvistamenti di alcuni residenti a Cupra, non sono evidentemente stati sufficienti ad inchiodare il folle alle proprie responsabilità. Folle che potrebbe già avere un nome e un cognome ma che non riesce ad essere preso con la mani nel sacco. O meglio: con gli inneschi in mano. 

 
Di nuovo in azione 
Gli stessi che ha verosimilmente utilizzato nella notte tra sabato e domenica, la seconda consecutiva nottata di fuoco, l’ennesimo nel giro di due mesi. I vigili del fuoco sono infatti stati ancora chiamati all’intervento nella zona della vallata del Menocchia. L’incendio, questa volta, ha interessato un’area di sottobosco a cavallo tra i territori comunali di Massignano e Montefiore dell’Aso. L’allarme è scattato poco prima delle 22 di sabato sera e i pompieri hanno operato fino quasi alla mezzanotte per quello che, con tutta probabilità, dovrebbe rappresentare l’ennesimo atto doloso arrivato a meno di 24 ore di distanza da quello che, nella notte tra venerdì e sabato, ha interessato l’area di Piazza di Coso, tra Cupra e Ripatransone. Sul posto, la scorsa notte, sono andati anche i carabinieri così come era accaduto nel luogo dell’altro incendio appiccato la notte precedente. Come detto il folle che si sta muovendo per le campagne potrebbe già avere un nome, un cognome e un volto ma è difficile riuscire a prenderlo con le mani nel sacco. 

Il volto, i volti 
Gli investigatori stanno operando proprio al fine di inchiodarlo e bloccarlo definitivamente e in campo è stato messao tutto il possibile, a partire dai dispositivi di fotorilevamento che si sono già dimostrate estremamente utili in passato, fino ai continui pattugliamenti che stanno dando i loro frutti. Gli incendi delle ultime settimane sono stati spenti praticamente sul nascere proprio grazie alla tempestività delle segnalazioni che arrivavano dalle persone, in particolar modo volontari, che stavano pattugliando le strade più a rischio. Tutti i fari sono puntati sulla zona della Val Menocchia e l’obiettivo primario è insomma quello di fermare il piromane, probabilmente una persona con seri disturbi psichici. 

Spinto da forze irresistibili 
«Solitamente - spiega lo psichiatra Valerio Rosso, esperto del settore - si tratta di persone spinte in maniera irresistibile ad accendere un fuoco in maniera deliberata e intenzionale. E senza alcun apparente guadagno secondario. Ogni volta che il piromane agisce il suo impulso a generare fuoco aumenta la sua tensione emotiva e di eccitamento con connotati quasi di natura sessuale. Le conseguenze distruttive di quei gesti creano un enorme piacere nella persona affetta da piromania». Una persona che va fermata in ogni modo.

Fiamme, caos e paura 
Tra i tanti episodi di caos creati dal piromane nelle ultime settimane ci sono, ad esempio, i tre incendi appiccati, in altrettanti diversi punti, nella zona di contrada Sant’Andrea a Cupra. Tre inneschi posizionati in aree distanti tra loro appuiccati in quel modo proprio per rendere la vita difficile ai pompieri. E’ una continua sfida alle forze dell’ordine quella effettuata dal folle e gli incendi appiccati nelle ultime settimane lo evidenziano. Il problema è che quella persona, chiunque essa sia, continua ad agire indisturbata.

 
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