I pescatori parteciperanno al regolamento per i nuovi box della Piccola pesca, ecco quello che chiedono

I nuovi box
I nuovi box
di Laura Ripani
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Martedì 15 Febbraio 2022, 08:10

SAN BENEDETTO - Con quale metodo saranno assegnati i box della piccola pesca? Chi potrà affittarli? Come si svolgerà la gara? A questa e a tante altre domande l’amministrazione comunale è intenzionata a dare risposte soprattutto coinvolgendo gli stessi operatori del settore che, come si ricorderà, hanno duramente polemizzato con il vice sindaco Antonio Capriotti circa lo spostamento dei magazzini della Piccola pesca

 
«Si è conclusa lunedì 7 febbraio la prima fase dell’approvazione definitiva del nuovo regolamento comunale per l’assegnazione dei box per la piccola pesca - scrive all’amministrazione in una nota -: sono pervenute in Comune 13 proposte di cittadini e associazioni recanti osservazioni e modifiche allo schema di regolamento che disciplinerà l’assegnazione delle “casette in legno” appena realizzate.

Ora toccherà alle commissioni consiliari Lavori pubblici e Attività produttive, la cui convocazione congiunta è prevista entro la fine della prossima settimana, valutare le proposte e stabilire quali saranno recepite nella versione del regolamento che approderà in Consiglio comunale». 


Il percorso partecipato è quanto rivendica l’assessore ai Lavori pubblici Capriotti: «Sarà di enorme aiuto - spiega il politico - per arrivare alla stesura di regole quanto più condivise che possano portare ad un impiego trasparente dei nuovi spazi che, lo ricordo, sono stati costruiti con un cofinanziamento europeo con il preciso scopo di essere assegnati a quei pescatori che svolgono la loro attività sottocosta, ormeggiano le loro imbarcazioni all’interno della darsena turistica e hanno bisogno di spazi adeguati per il rimessaggio dele attrezzature».


I pescatori però sollevano numerosi timori. Primo fra tutti quello di una sorta di diritto di prelazione visto che comunque sono stati costretti loro malgarado ad abbandonare gli attuali box e ora rischiano di non trovarli più se qualcuno dovesse offrire più di loro; in secondo luogo l’aumento dei canoni demaniali li sta mettendo in seri a difficoltà a prescindere. 


Insomma un iter complesso ma che si spera almeno non crei più quelle tensioni che si sono evidenziate fino a oggi e che hanno messo la categoria contro l’amministrazione in una sorta di mancanza di comunicazione che ha creato polemiche a non finire.


Il punto, infatti, è risolverli i problemi e non crearli visto che la Piccola pesca come ha anche spiegato Slow Food nella sua presa di posizione è una importante risorsa anche culturale per la città.

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