Bollette alle stelle, sempre più poveri. «I negozi chiudono, in tanti in fila alla Caritas a San Benedetto. Aiuti subito»

Bollette alle stelle, sempre più poveri. «I negozi chiudono, in tan ti in fila alla Caritas a San Benedetto. Aiuti subito»
Bollette alle stelle, sempre più poveri. «I negozi chiudono, in tan ti in fila alla Caritas a San Benedetto. Aiuti subito»
di Alessandra Clementi
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Domenica 23 Ottobre 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 12:43

SAN BENEDETTO -  Negozi pronti a chiudere, file sempre più lunghe alla Caritas e chiese che spengono il riscaldamento. È la fotografia scattata tramite le testimonianze di Confcommercio, Caritas, Assoalbergatori e dai sindacati dall’incontro svoltosi ieri nell’Auditorium organizzato da Nos, Pd e Articolo 1. 

 
I numeri
Un quadro dettagliato è stato fornito da don Gianni Croci della Caritas che si confronta con una povertà crescente. «Spesso dietro alla difficoltà a pagare le bollette si celano altre questioni – ha affermato don Gianni –.

I dati della Caritas diocesana parlano di richieste per questioni abitative passate dalle 400 del 2018 alle 500 del 2022. Con situazioni come affitti di 500 euro che in estate diventano di 1500 euro. Nel 2018 le richieste di lavoro erano 800 e oggi sono diventate 1000. Sul fronte di bollette e affitti ancora non c’è stato il boom per gli aumenti, senza dimenticare che tanta gente si vergogna a chiedere, ma se nel 2018 ci sono state 650 richieste, nel 2022 sono arrivate a 1000. C’è una crescita di interventi. Nel 2019 a fronte di 96 richieste di aiuti per le bollette 53 sono state evase, le richieste di aiuti per la casa sono state 34 a cui sono seguite 24 risposte, nel 2022 su 273 richieste per gli aiuti alle bollette sono state pagate 186. Le stesse parrocchie stanno pensando di ridurre il riscaldamento nelle chiese e nelle case di accoglienza». 


Il lavoro
Sul fronte del lavoro Antonio Angelini della Cisl ha dichiarato: «Speriamo ci sia un intervento importante come avvenuto per la pandemia. Abbiamo chiesto un incontro al Comune per prevedere fondi». E dall’amministrazione l’assessore Andrea Sanguigni ha ricordato come il Comune da anni elargisca aiuti per il pagamento di bollette in maniera individuale dietro colloqui, ma non tutti si rivolgerebbero all’ente per vergogna. Quindi tra le sue proposte la creazione di un’agenzia per la casa, oppure un rimborso della Tari a fine anno alle famiglie in difficoltà o un baratto con le ore lavoro».

Drammatico il quadro del presidente Confcommercio Fausto Calabresi: «Le attività sono allo stremo. Anche imprese di prima fascia che non riapriranno a novembre. Chiudere un’attività, significa spegnere una luce, un negozio significa sicurezza, aggregazione, un presidio. Tanti sono in difficoltà e tanti progetti bloccati per la burocrazia. Fateci lavorare, non dateci ulteriori adempimenti. Una start up non ha ricevuto l’allaccio perché non ha storia finanziaria». Sul fronte turistico Nicola Mozzoni presidente Assoalbergatori ha spiegato: «La mia bolletta dell’Enel di agosto è passata dai 12mila euro dello scorso anno ai 48mila di quest’anno. Noi resistiamo, però occorre rivedere i programmi non parlare più di destagionalizzare ma puntare alla stagionalizzazione». 


Il reddito
Il deputato Giorgio Fede ha difeso il reddito di cittadinanza mentre il collega Augusto Curti ha parlato delle difficoltà degli enti comunali per far quadrare i conti. La conclusione del sindaco Spazzafumo: «La Cassa del mezzogiorno ha lasciato cattedrali nel deserto» e ha bocciato l’idea dell’assistenzialismo.

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