SAN BENEDETTO - Negozi pronti a chiudere, file sempre più lunghe alla Caritas e chiese che spengono il riscaldamento. È la fotografia scattata tramite le testimonianze di Confcommercio, Caritas, Assoalbergatori e dai sindacati dall’incontro svoltosi ieri nell’Auditorium organizzato da Nos, Pd e Articolo 1.
I numeri
Un quadro dettagliato è stato fornito da don Gianni Croci della Caritas che si confronta con una povertà crescente. «Spesso dietro alla difficoltà a pagare le bollette si celano altre questioni – ha affermato don Gianni –.
Il lavoro
Sul fronte del lavoro Antonio Angelini della Cisl ha dichiarato: «Speriamo ci sia un intervento importante come avvenuto per la pandemia. Abbiamo chiesto un incontro al Comune per prevedere fondi». E dall’amministrazione l’assessore Andrea Sanguigni ha ricordato come il Comune da anni elargisca aiuti per il pagamento di bollette in maniera individuale dietro colloqui, ma non tutti si rivolgerebbero all’ente per vergogna. Quindi tra le sue proposte la creazione di un’agenzia per la casa, oppure un rimborso della Tari a fine anno alle famiglie in difficoltà o un baratto con le ore lavoro».
Drammatico il quadro del presidente Confcommercio Fausto Calabresi: «Le attività sono allo stremo. Anche imprese di prima fascia che non riapriranno a novembre. Chiudere un’attività, significa spegnere una luce, un negozio significa sicurezza, aggregazione, un presidio. Tanti sono in difficoltà e tanti progetti bloccati per la burocrazia. Fateci lavorare, non dateci ulteriori adempimenti. Una start up non ha ricevuto l’allaccio perché non ha storia finanziaria». Sul fronte turistico Nicola Mozzoni presidente Assoalbergatori ha spiegato: «La mia bolletta dell’Enel di agosto è passata dai 12mila euro dello scorso anno ai 48mila di quest’anno. Noi resistiamo, però occorre rivedere i programmi non parlare più di destagionalizzare ma puntare alla stagionalizzazione».
Il reddito
Il deputato Giorgio Fede ha difeso il reddito di cittadinanza mentre il collega Augusto Curti ha parlato delle difficoltà degli enti comunali per far quadrare i conti. La conclusione del sindaco Spazzafumo: «La Cassa del mezzogiorno ha lasciato cattedrali nel deserto» e ha bocciato l’idea dell’assistenzialismo.