SAN BENEDETTO - Questa volta l’hanno preso e sono andati fino a Napoli per identificarlo. La polizia del commissariato ha individuato un truffatore che, in Riviera, aveva truffato un anziano e, colto sul fatto, rotto anche un braccio a suo figlio.
Tutto questo dopo essersi spacciato per un corriere per conquistarsi la fiducia di un malcapitato ottantacinquenne finito nella sua rete. Il risultato è che la truffa non è andata a buon fine, il figlio della potenziale vittima ha un braccio rotto e il malvivente è stato preso. Come detto, questa volta, la vittima del raggiro è stato un uomo di ottantacinque anni residente a San Benedetto del Tronto, nella zona centrale della città. Nel mese di settembre scorso l’uomo era infatti stato contattato telefonicamente da una persona che, spacciatasi per un corriere, l’avvisava che a breve gli avrebbe consegnato un pacco importante per il nipote, dietro pagamento di una somma di denaro.
Truffa a domicilio
Poco dopo giungeva a casa dell’anziano un giovane che, dichiarando di essere il corriere incaricato dal nipote, chiedeva ben quattromila euro per consegnare il pacco.
La squadra mobile
La squadra mobile della questura di Ascoli Piceno, da tempo impegnata a combattere questi odiosi reati, ha dato corso ad immediate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno e con il supporto del personale investigativo del commissariato di pubblica sicurezza di San Benedetto del Tronto. Le indagini degli investigatori hanno consentito di acquisire quindi gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un giovane napoletano, tanto che stessa Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, in brevissimo tempo, ha richiesto una misura cautelare idonea per evitare la reiterazione di tali comportamenti, misura cautelare dell’obbligo di dimora confermata poi dal gip.
A quel punto gli angenti della Mobile si sono recati a Napoli dove, con la collaborazione dei colleghi della questura del luogo, hanno individuato il giovane ed eseguito la misura cautelare. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, continuano ora per la individuazione dei complici. Purtroppo questa volta è finita bene (eccezion fatta per la lesione subita dal figlio dell’anziano) ma non numerose le truffe che gli anziani subiscono ogni anno lungo il territorio ed è per questo motivo che le forze dell’ordine tornano a raccomandare la massima attenzione rivolgendosi in particolar modo alle fasce più fragili della società, ma anche ai loro familiari.