Marciapiedi impraticabili per disabili e passeggini: le bici selvagge dettano legge

San Benedetto, marciapiedi impraticabili per disabili e passeggini: le bici selvagge dettano legge
San Benedetto, marciapiedi impraticabili per disabili e passeggini: le bici selvagge dettano legge
di Marco Braccetti
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Sabato 22 Agosto 2020, 11:19

SAN BENEDETTO - Marciapiedi impraticabili per disabili o mamme con passeggino. Un complessivo clima di disordine che mal s’addice ad una città turistica. Ecco due effetti della sosta selvaggia delle biciclette che, nel clou dell’estate 2020, continua a infuriare. Dal lungomare all’isola pedonale di San Benedetto, passando per le parallele alla centralissima via Montebello: ovunque spiccano bici posteggiate fuori da ogni regola.

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In qualche caso, ad essere abbandonate sono delle vere e proprie carcasse con pezzi mancanti: probabili resti di qualche furto. Il problema non è solo estetico ma, come detto, in alcuni casi i mezzi parcheggiati alla rinfusa riducono gli spazi per il transito delle persone, con disagi molto forti per alcune fasce particolarmente sensibili della popolazione. 
 
Rastrelliere 
Come per le auto, anche per le biciclette il nodo di fondo è sempre lo stesso, ossia la penuria di posteggi regolari. Nei mesi invernali, queste carenze si notano meno. Ma d’estate, quando l’utilizzo delle bici cresce in maniera vertiginosa, il caos torna a regnare sovrano. Dunque, per affrontare il problema alla radice, molti residenti invocano un “Piano della Sosta” anche per le due-ruote. Spunto da inserire nell’agenda del nuovo assessore alla mobilità: ruolo da ridefinire dopo le dimissioni del vicesindaco Andrea Assenti. Nel frattempo, San Benedetto continua ad essere una giungla di biciclette, nonostante il Consiglio comunale abbia approvato una nuova normativa che - almeno in teoria - imprime un forte giro di vite contro tale tendenza. Si tratta del “Regolamento per la gestione degli oggetti abbandonati e rinvenuti” che ha un’appendice tutta dedicata alle bici. 
I divieti 
In particolare, l’atto vieta di attaccarle su: monumenti, elementi di arredo urbano, fioriere, sostegni della segnaletica stradale verticale o luminosa e dell’illuminazione pubblica, alberi, arbusti di qualsiasi specie. Un elenco che fa letteralmente ridere se letto alla luce di ciò che continua ad avvenire. Inoltre, il regolamento prevede la rimozione dei mezzi anche quando siano posteggiati in modo tale da non garantire almeno un metro e 50 centimetri di spazio per il passaggio dei pedoni. Incorrono in sanzioni anche le biciclette posteggiate nelle rastrelliere pubbliche per un periodo superiore ai 7 giorni. Previste multe fino a 150 euro. 
La piaga finisce in Consiglio 
Nel corso del Consiglio (il 24 luglio scorso) l’unico a prendere la parola sull’approvazione del regolamento è stato il sindaco Pasqualino Piunti. Lui ha ricordato «l’annoso problema delle bici abbandonate» contrastato in passato con ordinanze temporanee ad efficacia limitata. «Il fenomeno ha assunto ormai un carattere dell’ordinarietà - ha detto Piunti - ed è particolarmente presente proprio in alcune zone della città, basta vedere in via De Gasperi». Secondo il sindaco, l’obiettivo del nuovo atto era «rendere permanente la disciplina che consente agli operatori della polizia municipale d’intervenire per contrastare il fenomeno di degrado urbano». Forse, nell’anno dell’emergenza-Coronavirus, le priorità dei vigili sono altre. Così, per un’altra estate, il decoro è rinviato alla prossima estate.

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