Verso la bella stagione e restrizioni meno pesanti, scatta l'allarme movida: «Servono le regole»

Verso la bella stagione e restrizioni meno pesanti, scatta l'allarme movida: «Servono le regole»
Verso la bella stagione e restrizioni meno pesanti, scatta l'allarme movida: «Servono le regole»
di Marco Braccetti
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Domenica 20 Marzo 2022, 02:50

SAN BENEDETTO  - La bella stagione è alle porte, le restrizioni anti-Covid si allentano sempre più ed i residenti del centro temono che la movida molesta si scateni definitivamente. 


«Dopo l’ordinanza di Natale, servita a contenere alcuni eccessi, qui non si è fatto più nulla; mentre altri Comuni, sia nella nostra regione che fuori, hanno già adottato dei provvedimenti, ad esempio per limitare in maniera strutturale il consumo di alcol in strada». Sono le parole di Giovanni Filippini: ex presidente del quartiere Maria Centro. Lui vive in una delle zone più “calde” della vita notturna, dunque ha costantemente il polso della situazione. 


«Attualmente i controlli da parte delle forze dell’ordine ci sono, ma finiscono troppo presto e si limitano alle strade principali.

Mentre ogni weekend, dalle 3 di notte in poi, si scatena il pandemonio in punti laterali. Parlo, in particolare, delle vie: Legnago, Aspromonte, Volturno e Castelfidardo». Filippini pungola il sindaco Spazzafumo: «Bisogna arrivare a consentire il consumo di alcolici solo e soltanto all’interno degli spazi di competenza dei locali e andrebbe intavolato un discorso anche per migliorare il funzionamento dei distributori automatici che, in centro, vendono anche birra». Tra alti e bassi, la piaga della movida molesta va avanti da anni e raggiunge picchi insostenibili proprio in estate. Ora la stagione estiva sta per tornare e tra i residenti cresce l’angoscia. Un’angoscia acuita anche dalla giovane età dei nottambuli sregolati: ragazzi e ragazze (spesso minori) protagonisti di atti vandalici e schiamazzi. Senza contare il malvezzo di usare portoni, marciapiedi e muri come vespasiani.

«A San Benedetto basterebbe copiare quello che è stato già fatto in altre località: vanno limitati gli orari dei locali. Troviamo un punto d’incontro per un orario di chiusura che accontenti sia il diritto al lavoro dei locali, sia il nostro sacrosanto diritto di dormire. E, subito dopo che le serrande si sono abbassate, deve scattare un controllo minuzioso delle forze dell’ordine, per evitare i problemi che dicevo prima. Tutto questo, poi, va valutato alla luce di una preoccupazione ancora più grande - prosegue il residente -. Vedo sempre più ragazzini ubriachi in piena notte. I nostri giovani bevono davvero troppo: un’emergenza sociale che non si risolve a colpi di ordinanze». Per analizzare la questione a tuttotondo, Filippini auspica che venga rispolverato il “Comitato permanente contro la movida molesta”: organo consultivo (ideato nel 2015 e poi finito quasi subito in soffitta) con associazioni di categoria, gestori dei locali, Quartieri e residenti; oltre, naturalmente, ai referenti del Comune.

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