San Benedetto, bambino colpito
da meningite, scattata la profilassi

San Benedetto, bambino colpito da meningite, scattata la profilassi
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Lunedì 6 Luglio 2015, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 18:59
SAN BENEDETTO - Un ragazzino di origini nigeriane, ospite di una struttura per minori di Grottammare, è stato portato ieri in Pronto Soccorso, a San Benedetto, dopo aver manifestato sintomi di una malattia potenzialmente infettiva. E così era, purtroppo, dal momento che la diagnosi parlerebbe di meningite batterica. Il ragazzo è stato, subito trasportato al Torrette di Ancona.

Tutto è iniziato quando dalla struttura grottammarese è stata allertata la postazione della guardia medica turistica presente al Kursaal. Sul posto è così andata un'ambulanza della Misericordia il cui personale si è subito reso conto che quei sintomi erano potenzialmente preoccupanti.

Il ragazzino aveva infatti, tra le altre cose, febbre molto alta e grandi giramenti di testa. E' stato così predisposto il trasporto all'ospedale di San Benedetto dove in seguito a tutti gli esami del caso, effettuati con estrema urgenza, è arrivata la diagnosi: meningite batterica infettiva.

E' subito scattato il protocollo previsto per questo genere di situazioni. Per il bambino è stato predisposto il trasporto, per via terra con un'apposita ambulanza, ad Ancona nella clinica malattie infettive del Torrette. I medici del capoluiogo dorico stanno in queste ore lottando contro il tempo per cercare di salvargli la vita. Nel frattempo, tra Grottammare e San Benedetto, sono state messe in campo tutte le varie procedure di tutela delle persone e degli operatori che sono stati a contatto con il ragazzino, dagli operatori dell'ambulanza allo stesso mezzo di emergenza posto in quarantena.

Nel reparto di medicina d'urgenza del Madonna del Soccorso è subito stato imposto l'uso delle mascherine mentre dovrebbero essere visitati anche gli operatori della struttura grottammarese dove il bambino era ospite e dove in tanti, nelle ultime 48 ore, sono stati a contatto con lui, sia bambini che adulti. Il livello di guardia, insomma, è alto e la concentrazione è su più fronti: sia sulle condizioni del piccolo portato ad Ancona che sul rischio di potenziale contagio tra le persone venute in contatto con lui.
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